L’incontro concretizzato da Alfano, tramite il nostro Ambasciatore in Libia Giuseppe Perrone, doveva essere riservato. E’ stato reso noto da i due stessi leader libanesi in un comunicato diffuso attraverso la stampa libica. Il Libya Herald ha riportato una nota dell’ufficio di Abderrahman al-Swehli in cui si parla di clima amichevole e di apertura in cui si sono svolti i colloqui.
Il ruolo della mediazione italiana è stato riconosciuto esplicitamente dalle due parti. Entrambi i presidenti hanno espresso profondo apprezzamento per il ruolo attivo e costruttivo del Ministro Alfano e del Governo italiano nel contesto dell’attuazione dell’accordo politico libico. E di ogni sua modifica condivisa.
Durante i colloqui sono stati affrontati numerose questioni riguardanti la vita quotidiana dei cittadini libanesi. I due esponenti hanno concordato sul fatto che raggiungere una soluzione pacifica ed equa di questioni molto rilevanti richiederà ulteriori consultazioni. Focalizzati sugli interessi del Paese e dei suoi cittadini. Con lo scopo di arrivare alla fine degli scontri. Per la riconciliazione nazionale, la fine dello spargimento di sangue e il ritorno di tutti i rifugiati e gli sfollati libici alle proprie case.
Vertici che senz’altro non mancheranno e che l’Italia appoggia pienamente. Essendo il primo governo occidentale ad aver riaperto una propria ambasciata a Tripoli è diventato, nei fatti. il Paese-guida per la risoluzione di una crisi che la vede esposta direttamente. Più di altre nazioni europee.
Nei primi mesi dell’anno il flusso di migranti ha quasi raggiunto la soglia dei trentamila disperati. Giunti dalla rotta del Mediterraneo fino alle coste italiane. Motivo per cui, l’Italia, tenta di correre velocemente ai ripari cercando di stabilizzare la crisi nel Paese nordafricano. Proprio per arginare il più possibile il flusso di migranti.
L’argomento libico anche al centro dell’incontro tra Gentiloni e Trump.
Durante gli incontri tra Trump è Gentiloni la Libia è stato l’argomento predominante. Il nuovo establishment americano è infatti preoccupato per la forte presenza russa in Nord Africa e Medio Oriente. Gli Stati Uniti temono che il filo diretto instaurato da Putin con il generale Haftar nell’Est della Libia, possa essere fautore di un’ulteriore estensione della presenza militare russa. Anche in Nord Africa. Per questi motivi, negli incontri di Washington, Trump ha manifestato il proprio apprezzamento per il lavoro diplomatico che l’Italia sta svolgendo in Libia.
Il premier italiano ha fatto presente che negli ultimi mesi sono stati già fatti dei passi avanti. E, in un’intervista rilasciata al Washington Post, il Premier italiano ha ribadito che bisogna evitare la divisione della Libia. Secondo quanto dichiarato, dal Presidente Gentiloni, il Generale Khalifa Haftar è l’ostacolo maggiore sulla riconciliazione della Libia. Dovrebbe avere un ruolo, ma non quello di prossimo leader della Libia. Per evitare che la Libia diventi strumento di poteri esterni. La Libia è divisa per quanto riguarda il suo futuro e molti poteri non accetterebbero un governo libico sotto la guida del Generale Haftar.
Nel frattempo la notizia che Haftar abbia rifiutato la proposta per una soluzione alla crisi. Proposta giunta da parte di Abdelkader Messahel, Ministro per il Maghreb, l’Unione africana e la Lega araba. La proposta prevedeva la creazione di un Consiglio supremo. Composto per Tobruk: dal presidente del Parlamento Aghila Saleh e dallo stesso Haftar. Per Tripoli: dal premier al-Serraj e dal presidente dell’Alto consiglio di Stato Abderrahman al-Swehli. Entrambi con il compito di sovrintendere un governo di unità nazionale rappresentativo di tutte le regioni e di tutte le parti politiche.
Prossimo incontro tra Sarraj e Haftar negli Sati Uniti d’America
Vertice previsto per giugno – tra Sarraj e Haftar – a Washington, con il presidente Trump. Incontro che dovrebbe portare, tra i due capi della Libia, una definitiva riconciliazione. La stampa libica lascia intendere, per ora, che su entrambi i fronti c’è intenzione di giungere ad una rapida soluzione delle ostilità. Descrive favorevolmente l’ incontro tra Saleh e Swelhi avvenuto a Roma.
Felicia Bruscino