A quasi un anno dalle Elezioni Politiche che hanno premiato il partito Hezbollah, il Libano ha finalmente un governo. Presieduto dal premier uscente Saad Hariri, che ha raccolto un terzo dei voti rispetto alle elezioni precedenti, ma è sostenuto dall’Occidente. Le forze alleate a Hezbollah sono incluse nel governo e hanno scelto di esprimere il Ministro della Sanità.
Dopo otto mesi dalle elezioni politiche del maggio scorso, il Libano ha di nuovo un governo. Si tratta di un esecutivo di unità nazionale, presieduta dal premier uscente, Saad Hariri. Il Primo Ministro ha mantenuto la carica, nonostante il suo partito, sostenuto dall’Occidente, abbia perso due terzi dei voti rispetto alle elezioni precedenti. Ha ottenuto infatti soltanto 20 dei 128 seggi. Exploit dei seguaci di Hezbollah, il gruppo radicale sciita appoggiato da Iran e Siria. Ha ottenuto 45 seggi, attestandosi come primo partito.
L’attesa così lunga non si deve imputare soltanto al difficile dialogo tra le forze politiche, proceduto a singhiozzo dopo il risultato elettorale; ma anche al complicato sistema elettorale libanese. Questo cerca di distribuire le cariche fra le diverse componenti sociali del Paese. La popolazione del Libano infatti si divide grosso modo, in maniera quasi peculiare, fra cristiani e musulmani. I seggi della Camera devono essere distribuiti egualmente fra i seguaci delle due religioni. Tuttavia ammontano a ben 19 le sette religiose che separano la popolazione. Un altro meccanismo elettorale prevede poi che il Presidente sia un cristiano maronita, il primo ministro un musulmano sunnita e il Presidente del Parlamento un musulmano sciita. Proprio per questo motivo il sunnita Hariri è stato confermato Primo Ministro.
Il Paese deve fare i conti con una situazione complicata, non solo a causa dell’instabilità della regione. La situazione economica del Libano è disastrosa. Il suo debito pubblico è fra i più alti al mondo. Hariri ha promesso una serie di iniziative volte ad abbattere la spesa pubblica, per effettuare nuovi investimenti.
La situazione si è sbloccata solo quando le forze vicini ad Hezbollah hanno ottenuto il controllo del Ministero della Sanità. Sarà guidato da Jamil Jabak, ufficialmente fuori dal Partito di Dio, ma vicino alle sue posizioni. È un dicastero particolarmente importante non soltanto perché è il quarto per fondi amministrati. Ma anche, e soprattutto, perché è quello più vicino alle fasce deboli della popolazione. Attraverso il controllo di questo Ministero sarà pertanto possibile effettuare una convincente opera di propaganda e persuasione.
La notizia della formazione dell’esecutivo è stata accolta con giubilo per le strade di Beirut. Fuochi d’artificio e ali di folla festanti hanno accompagnato Hariri nel momento in cui “è salito al colle” per presentare la lista dei ministri. Questa è stata infatti consegnata al Presidente Michel Aoun, nel Palazzo Presidenziale sulle colline di Baabda.
Antonio Villella