Levante è tornata in pista con il suo nuovo disco, il terzo. “Nel Caos di Stanze Stupefacenti” si apre con “Caos” e bastano 108 secondi – è un preludio – per capire che Claudia Lagona (vero nome dell’artista siciliana) punta tutto sul suo mondo interiore. Motivetti e facili rime? No, lei guarda più in là.
Mi si legge in fronte il Caos che ho dentro, si sente forte il caos che ho dentro, mi porto fino alla fine del mondo…
I 12 brani dell’album sono maledettamente pop eppure i testi trasudano poesia leggera e spesso amara. Canta con ironia “Non me ne frega niente” descrivendo un mondo allo sbando, dove la trincea è la tastiera di un computer o di uno smartphone ma chi soffre è lontano dal messaggio lanciato e lasciato sul web come prova di stima e vicinanza. In realtà, dice Levante, tutto può crollare… ma il disastro sarà comunque altrove, distante.
Sogno
La pace nel mondo
Ma a casa sono brava a far la guerra
La storia è sempre quella
Noi siamo tutti uguali ma il colore della pelle conta
Se parte la rivolta
Combatto con lo scudo dello schermo
Le armi da tastiera
Il giorno sto in trincea, lancio opinioni fino a sera…
Canta di spine, come menzogne, che le incorniciano il capo. Diventa un Gesù Cristo senza paradiso, con un demonio nella testa e il tutto per un amore che le ha dato poco, togliendole molto. “Gesù Cristo sono io” è un connubio perfetto di note e immagini pronte a sbocciare nella mente dell’ascoltatore. Una “sporca” dozzina di pezzi ben legati tra loro, un racconto musicale che passa da “Santa Rosalia” a “Pezzo di me” dove duetta con Max Gazzè.
https://www.youtube.com/watch?v=qNujkjpmpaU
Levante è cresciuta ascoltando Carmen Consoli, Tori Amos, Alanis Morissette, Mina e Janis Joplin. Donne con storie e caratteri differenti, artiste che hanno cantato la gioia e il dolore del vivere. Anche lei, a suo modo, è capace di farci esplorare un quotidiano non comune e facile. Il tutto è tenuto insieme da un pop mai banale e sicuramente commerciale. Nessuna pretesa ma buone, anzi ottime, premesse.