Negli ultimi anni, con l’avvento di internet e dei nuovi dispositivi di fruizione, le abitudini di lettura degli italiani sono cambiate molto. Analizziamo attraverso i dati forniti dall’ISTAT questo cambiamento.
L’influenza dei nuovi media nella lettura
L’epoca in cui ci troviamo è caratterizzata da un’onnipresenza dei media mai vista prima.
I mezzi di comunicazione, di varia natura, sono ovunque e mettono a disposizione di chiunque qualsiasi contenuto: informazioni, conoscenze, immagini, suoni.
Tutto ciò ha determinato una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare e di informarsi. Ed ha mutato profondamente anche il rapporto della popolazione con la lettura di libri e quotidiani.
Le nuove tecnologie, infatti, hanno favorito il diffondersi di nuove modalità di lettura, scrittura e comunicazione, le cui peculiarità sono: brevità, velocità e discontinuità.
L’ecosistema digitale e i nuovi oggetti di lettura (social, blog, forum, gruppi di discussione) sono diventati potenziali concorrenti rispetto alle forme di testualità più complesse e articolate tipiche dei libri e dei quotidiani. Di conseguenza questi ultimi hanno perso il primato come mezzo di informazione.
Nell’ultimo decennio, quindi, parallelamente alla diffusione delle nuove tecnologie, è iniziato nella popolazione un processo di crescente disaffezione verso la lettura di libri e quotidiani. Questa è stata poco o per nulla compensata dalla diffusione delle nuove opportunità di lettura offerte dagli ebook e dai quotidiani online.
Le abitudini di lettura degli italiani
In Italia l’interesse della popolazione verso la lettura di libri nel tempo libero è sempre stato molto contenuto. Nonostante il progressivo innalzamento del livello di istruzione della popolazione, la quota di lettori nel tempo libero rimane ancora oggi molto più bassa rispetto alla quota di popolazione che possiede le competenze per leggere.
Analizzando la serie storica annuale dei lettori di libri nel tempo libero, si può notare che c’è stato un periodo in cui l’interesse della popolazione per la lettura aveva registrato una crescita.
Infatti, la quota di lettori di libri nel tempo libero, ha mostrato, un trend tendenzialmente positivo fino al 2010 quando ha toccato il picco del 46,8 per cento. Per la prima volta il numero dei lettori ha sfiorato i 26 milioni e mezzo.
A partire dal 2011, e in modo più marcato dal 2013 in poi, si osserva però una inversione di tendenza con una consistente diminuzione della quota di lettori. In pochissimi anni, dal 2010 al 2016, abbiamo perso 3 milioni e 300 mila lettori. Tornando così sui livelli del 2001 e annullando i guadagni faticosamente raggiunti in quindici anni.
I giovani hanno smesso di leggere libri
Il calo della lettura ha riguardato soprattutto i lettori più giovani, tra i quali si sono registrate le perdite più ingenti. Infatti, se in media tra il 2006 e il 2016 la quota complessiva di lettori è diminuita di 6,3 punti percentuali, le perdite sono state di 14,3 punti percentuali tra i ragazzi di 11-14 anni e di 12 punti percentuali tra quelli di 15-17 anni. Perdite consistenti si sono registrate anche tra la popolazione di 18-59 anni, anche se meno marcate rispetto e quelle registrate tra gli adolescenti. La popolazione di 60 anni e più, invece, non è stata toccata dalla disaffezione verso la lettura di libri.
Chi legge di più?
I grafici sottostanti mostrano le differenze nelle abitudini di lettura tra gli italiani a seconda delle categorie. In particolare mostra le differenze di lettura tra : maschi e femmine, età, ripartizione geografica e titolo di studio.
Nel 2020 la percentuale delle lettrici continua ad essere ancora 10 punti percentuali più alta di quella dei lettori (il 46,4 per cento rispetto al 36,1 per cento). La quota di lettori è 18 punti percentuali più alta nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno (il 48,4 per cento rispetto al 30,2 per cento). Inoltre tra i laureati la quota di lettori è 53,4 punti percentuali più alta rispetto a quella riscontrata tra coloro che possiedono al massimo la licenza media (72,7 per cento rispetto al 19,3 per cento).
Le uniche differenze che tendono a diminuire nel tempo sono quelle generazionali per effetto di due fattori: la diminuzione dei lettori tra i più giovani e l’aumento tra gli anziani, grazie all’invecchiamento di generazioni sempre più istruite.
Nonostante ciò, nel 2020 esistono ancora quasi 35 punti percentuali di distanza nella quota di lettori tra i ragazzi di 11-14 anni e gli anziani di 75 anni e più (erano 42,5 nel 2010). I giovani, nonostante le forti diminuzioni registrate tra il 2010 e il 2016, continuano ad essere il gruppo di popolazione in cui la quota di lettori è più alta.
Le preferenze dei lettori
Negli ultimi anni si è registrata una crescita rilevante dell’offerta di ebook. Tra il 2013 e il 2019 il numero di copie di opere librarie a stampa pubblicate anche in formato ebook è quasi triplicato.
Nonostante l’aumento dell’offerta, non è stato rilevato un uguale incremento della lettura. Nel 2019, il 21,7 per cento dei lettori aveva dichiarato di aver letto ebook e/o libri online, per un totale di quasi 5 milioni di lettori. Un valore appena di poco superiore a quello rilevato nel 2015, quando la quota si attestava al 7,1 per cento.
I dati riferiti al 2020 mostrano però come nel primo anno della pandemia la quota dei lettori di ebook abbia registrato una crescita non indifferente. si è arrivati ad un totale di quasi 5 milioni 800 mila lettori (il 24,5 per cento di chi legge). Sempre nel 2020, sono poco più di 21 milioni i lettori di libri cartacei, pari all’89,9 per cento dei lettori. Invece gli utilizzatori di audiolibri sono circa un milione (il 4,2 per cento dei lettori).
Analizzando le preferenze dei lettori rispetto all’utilizzo esclusivo o combinato dei diversi dispositivi per la lettura, si osserva come nel 2020 la maggioranza dei lettori continui a scegliere il libro cartaceo. Letto da nove lettori su dieci, con ben sette lettori su dieci che dichiarano di aver letto solo cartacei.
Al contrario, la scelta di leggere libri in formato digitale rimane appannaggio di una quota ancora limitata di lettori. Nel 2020, infatti, solo un quarto dei lettori dichiara di aver letto ebook. Mentre meno di un lettore su dieci dichiara di aver letto solo ebook. La quota di chi ha utilizzato diverse tipologie di supporto si attesta invece al 16,6 per cento. Questo testimonia il persistere di abitudini consolidate tra i lettori, che si polarizzano ancora prevalentemente sull’utilizzo esclusivo del cartaceo.
Quanto leggono gli italiani?
Uno degli aspetti che contribuisce a delineare il profilo del lettore è il numero dei libri letti in un anno. La scelta di classificare i lettori in base al numero di libri letti non tiene conto di elementi importanti. Come il genere di libro letto e il numero delle pagine. Indubbiamente alcune indicazioni sono desumibili da questo parametro specialmente se ci si concentra sulle sue classi estreme.
Considerando “lettori deboli” coloro che hanno letto da uno a tre libri in un anno. E “lettori forti” quelli che hanno letto 12 o più libri in un anno. I dati dell’ISTAT mostrano come l’universo dei lettori sia polarizzato sulla lettura di un numero piuttosto contenuto di libri. Nel 2020 il 44,6 per cento dei lettori è un lettore debole. Mentre all’opposto solo il 15,2 per cento dei lettori può essere definito lettore forte(il resto sono lettori medi).
Come cambieranno in futuro le abitudini dei lettori?
Prevedere cosa accadrà non è mai facile. Non si è ancora riusciti a stabilire se l’utilizzo dei nuovi media e di internet abbia una relazione causa-effetto con la lettura di libri. Sicuramente il metodo di lettura tradizionale, il libro cartaceo, verrà sempre più accompagnato, e forse sostituito, da altri tipi di fruizione. Che essi siano ebook, audiolibri o un nuovo metodo ancora non inventato. La pandemia ha apportato dei cambiamenti per quanto riguarda le abitudini di lettura. Se queste sono tendenze passeggere o se perdureranno anche nel lungo periodo non si può stabilire. Una cosa certa è il fatto che la società attuale diventa sempre più frenetica e non permette alle nuove generazioni di prendersi un attimo di pausa per godersi e scoprire i piaceri della lettura. Anche se si legge un libro, non lo si fa davvero.