Lettera aperta a una merda vaccinata

merda vaccinata
Sì, avete capito bene. Merda vaccinata. Ma non nel senso classico del termine, qui merda va inteso come essere spregevole.
Mi riferisco a te, furbetto del vaccino. A te che sei giovane e in buona salute (con il sincero augurio che la sorte te la conservi ancora per poco), che te ne strafotti degli altri, di chi sta peggio di te. Tu sei furbo, sai navigare nelle maglie troppo larghe di decreti, norme, codicilli, che non riescono a dire con chiarezza chi, dove, come e quando, ha diritto di vaccinarsi. Non riescono a dare regole certe ai bisogni. Siamo nella patria dell’incertezza del diritto, e chi può e sa, chi ha un amico, un compare collocato nei posti che contano, riesce sempre a fottere gli altri.
Sei bravo, carissimo merdone. Sei come quelli della prima classe del Titanic che affonda e riesci a salvarti prima, scacciando dalla lancia di salvataggio un vecchio, un bambino, una donna. Da solo. A spese degli altri. E che te ne strafotte di un disabile che ancora aspetta, di un ultraottantenne, di un fragile qualsiasi. Se sono fragili, avrai certamente pensato, che si rompano pure. Hai letto, ovviamente a modo tuo, Darwin e la sua teoria, quindi hai anche un supporto teorico. Ma a te frega poco.
Il mondo, la gente che incontri per strada ha paura della morte. Come in guerra? No, peggio. La malattia fa paura, terrorizza l’attacco che il virus fa al corpo. Un’aggressione feroce che ti toglie l’aria, ti debilita, ti costringe a letto a pancia in giù e in perenne affanno. Ti pisc* e cagh* addosso penetrato da aghi e tubi, mentre sei disteso impotente con l’incubo di crepare. E da solo. Ma tu no, esimio merdone, tu ti devi salvare. Perché la tua vita viene prima di quella degli altri. E’ più importante, vale di più. Questo pensi di te.
Ora che ce l’hai fatta, che hai scavalcato tutti gli altri, anche e soprattutto chi aveva più diritto e bisogno di te, inutile chiedersi come fai a guardarti allo specchio. Perché lo specchio che riflette la tua faccia è quello della società che tu e gli altri avete voluto e costruito per decenni. E’ la società dove ci si salva da soli. E’ la barbarie moderna. E voi siete i nuovi barbari.

Enrico Fierro

Exit mobile version