L’Esketamina: il nuovo farmaco per curare il male dilagante della depressione

Esketamina

La depressione è un male dilagante. Le sue vittime sono indistinte, le sue forme molteplici, le cure per sfuggirle difficili. Una svolta importante, però, sembra arrivare da un nuovo farmaco, l’Esketamina. A sostenerlo sono gli esperti della Società Italiana di Psichiatria, riunitisi a Genova per il congresso nazionale.

L’Esketamina – marchiato Spravato – si presenta come un farmaco rivoluzionario per la cura della depressione. Molecola specchio della ketamina è stata per questo oggetto di successi e diffidenze. La ketamina da cui deriva, infatti, non è solo un potente anestetico, utilizzato in ambito medico e veterinario, ma una droga venduta e consumata per i suoi forti effetti allucinogeni.

A dispetto delle iniziali preoccupazioni, si otterranno risultati efficienti. Il 6 marzo del 2019, a seguito dei test clinici, la Food and Drug Administration (FDA) approverà l’Esketamina in qualità di farmaco. Durante i test, i pazienti avevano accesso a due inalazioni alla settimana per quattro settimane, con somministrazioni extra solo in presenza di casi eccezionali. Le inalazioni venivano eseguite solo negli studi medici e ogni paziente veniva tenuto sotto osservazione per almeno due ore. Difatti, come la ketamina, anche l’Esketamina poteva causare effetti indesiderati, con allucinazioni e stati psicotici.

L’Esketamina arriverà negli Stati Uniti attraverso la casa farmaceutica Janssen, parte integrante della multinazionale Johnson&Johnson.

Quello stesso farmaco attirerà l’attenzione di un gran numero di medici, arrivando anche in Italia.

Esketamina: lo studio in Italia

Lo studio in Italia, i cui risultati saranno pubblicati sul Journal of Affective Disorders, verrà coordinato dall’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti e dall’Università di Brescia, coinvolgendo altri 22 centri sparsi su tutto il territorio nazionale.

I protagonisti della nuova terapia saranno complessivamente 116, i quali riceveranno il nuovo farmaco in forma di spray nasale. Ciò non significava un’autonomia di utilizzo da parte dei pazienti. Le dosi, infatti, verranno controllate dai medici: in quanto farmaco di fascia H, territoriale ad uso ospedaliero, l’Esketamina verrà utilizzato solo negli ambulatori dei Dipartimenti di Salute Mentale, impiegato sotto stretto controllo medico e riservato alle sole forme di depressione resistente e a rischio di suicidio.

In Italia i risultati ottenuti con il nuovo farmaco grideranno al successo. Oltre il 64% dei pazienti otterranno un miglioramento significativo, mentre il 40% raggiungerà la remissione completa della malattia.




Enrico Zanalda, presidente del SIP e Massimo di Giannantonio, coautore della ricerca e co-presidente SIP, dichiareranno in una nota che: “I primi sintomi migliorano già nell’arco delle prime 24 ore da una singola dose, con risultati molto importanti dopo quindici giorni che, a un mese dal trattamento, aumentano ancora di più e dopo due mesi comportano la remissione completa della malattia in quasi la metà dei pazienti”.

Il parere degli esperti

Secondo gli psichiatri, il nuovo Esketamina porterebbe a risultati eccezionali, soprattutto nei casi di grave depressione, casi che non rispondono alle cure ordinarie, con alle spalle tentativi di suicidio. Al contempo, i ricercatori non hanno riscontrato problemi di sicurezza per la salute dei pazienti: “L’effetto della Esketamina perdura nel tempo ed è ben tollerato. Il farmaco può avere transitori effetti dissociativi o ipertensivi, ma non provoca conseguenze cognitive, come la riduzione della memoria di lavoro o della velocità di pensiero”. Così, per la prima volta, i depressi malati da anni, mancati all’efficacia dei farmaci tradizionali, potranno ricevere una cura.

Al contrario dei farmaci tradizionali, che hanno effetto sui livelli della serotonina – il neurotrasmettitore chiamato “ormone del buonumore” – l’Esketamina agisce sul recettore del glutammato, un neurotrasmettitore eccitante relazionato al comportamento suicidario, per aiutare a ripristinare la connessione tra le sinapsi all’interno cellule cerebrali.

La ricerca non si ferma

Sebbene i risultati siano soddisfacenti, la ricerca non si ferma.

Fondamentali, per la diffusione del farmaco all’interno di tutta la psichiatria italiana, saranno gli ulteriori studi clinici. Sicuramente, l’efficacia dell’Esketamina permetterà una più alta considerazione delle sostanze psichedeliche, all’interno del campo medico. La ricerca e la sperimentazione rimangono elementi essenziali per poter assistere, in futuro, a nuove cure efficienti, innovative e mai accreditate prima.

Angela Piccolomo

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