L’era degli inutili idioti
Questo non è un periodo pericoloso perché è triste, è pericoloso perché è stupido. Non che la stupidità fosse stata bandita fino a qualche decennio fa, aveva solo una terribile – quanto sacrosanta – vergogna a palesarsi. Insomma la stupidità aveva almeno quel minino sindacale di decenza dettato da un istintivo senso del pudore.
Rotti gli argini della mediocrità con l’avvento del berlusconismo con una lenta e inesorabile parabola a precipizio si sono aperte le cataratte dell’idiozia e ora piove imbecillità come non mai. A quanto pare non solo il clima del pianeta è compromesso.
Ora tutti fanno delle immense figuracce senza neanche rendersene conto. Di Maio con le sue manine fantasma si è ritrovato ad ammettere inconsapevolmente due cose: in primo luogo non sa neanche quello che firma e manda al Quirinale, anzi… non sa neanche se quello che non ha scritto né letto sia stato effettivamente recapitato a Mattarella, e – come se non bastasse – si ritrova a negare con un condono a tappeto ogni propagandistico appello all’onestà del Movimento di arrabbiati che rappresenta. L’incompetenza con il tempo la si può sopperire con l’ esperienza, ma la congenita imbecillità è per sempre. Giggino per salvare la faccia contro un presunto “colpo di mano” a tradimento non ha calcolato che sarebbe passato inevitabilmente per idiota. Male, molto male! In politica è sempre preferibile lasciar intendere le evidenze anziché confessarle.
Quindi non dobbiamo stupirci se adesso ha ripreso vita anche il molesto dormiente Di Battista, che da buon papà aveva deciso di sfanculare la famiglia per cazzeggiare in Sudamerica. Questo “Achille alla Vaccinara” ha dichiarato che tornerà a Natale perché “gli manca la battaglia”. Bé le ammucchiate a smutandamento obbligatorio da casa possiamo chiamarle come ci pare, no?
Intanto la Mussolini, miseramente ringalluzzita dal clima da manganello e camicia nera che serpeggia da un po’, minaccia sui social che denuncerà alla polizia postale tutti coloro che insulteranno il nonno Benito. La devota nipotina del duce per fare le cose per bene dovrebbe partire da ben più lontano: iniziasse col querelare tutti gli autori dei libri di storia, ogni erede dei padri Costituzionalisti che hanno condannato l’apologia del fascismo come reato e, soprattutto, ogni evidenza e ogni decenza storica. Ma la Mussolini può risolvere con efficace celerità il tutto denunciando direttamente tutti gli specialisti che l’hanno avuta in cura … è ormai palese che abbiano miseramente fallito. Davanti al mistero della vacuità della mente umana anche la scienza deve arrendersi.
Salvini, che nel frattempo si è fasciato una mano per trovare un alibi, si atteggia a rude paciere dell’imbarazzante situazione: “sabato scendo a Roma e risolvo tutto. Io c’ero, ero testimone: “Conte dettava e Di Maio scriveva.” Non mi meraviglierebbe affatto se il testimone oculare Salvini ha confuso il Def con la lista della spesa. Il cinghiale idrofobo cerchi di ricordare bene: forse Conte ha detto a Di Maio: “Allora Giggì, non confondiamoci come l’altra volta: caffè macchiato freddo e danese per me, girella e latte e Nesquik per Toninelli; e non fregarti la sorpresa nelle merendine se no dopo chi lo sente. E infine fatti un giro dietro alla bottega del macellaio e cerca tra gli scarti un po’ di carne cruda attaccata all’osso per Salvini. Vai, Giggì… vai, fai presto e torna col resto.