L’ennesimo massacro a Jenin, secondo il ministero della salute palestinese, registra attualmente cinque palestinesi rimasti uccisi durante violenti scontri con le forze israeliane in Cisgiordania, e il numero dei feriti è salito a oltre novanta.
Tutto è iniziato alle 4 del mattino, quando le forze israeliane hanno lanciato il primo raid. Nelle operazioni in città e in alcune zone dei campi profughi, le forze israeliane hanno utilizzato un elicottero Apache per lanciare missili contro obiettivi palestinesi. Un’azione del genere non si verificava in Cisgiordania da oltre 20 anni. Nel raid, anche granate assordanti e gas tossico, secondo l’agenzia di stampa Wafa.
“L’esercito è arrivato in massa nel campo profughi di Jenin e in città, e ci sono stati pesanti spari“, ha detto il vice governatore di Jenin Kamal Abu Albu dopo la preghiera dell’alba.
Anche i reporter di diverse emittenti televisive sono rimasti coinvolti negli scontri. Mentre erano bloccati sulla terrazza, hanno subito il fuoco diretto dei cecchini israeliani. Hanno quindi inviato un video alle organizzazioni palestinesi e alla Croce Rossa Internazionale chiedendo aiuto e di essere messi in sicurezza.
L’esercito israeliano non ha fornito immediatamente alla stampa informazioni sul raid nella città settentrionale della Cisgiordania. Ha spiegato solo in seguito che stava inseguendo “due sospetti ricercati”. Ne è seguito uno scontro a fuoco in cui hanno perso la vita almeno cinque persone, tra queste, un quindicenne che si chiamava Ahmed Saqr.
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Jenin e i campi profughi limitrofi sono spesso teatro di violenti scontri tra israeliani e palestinesi: a marzo, quattro palestinesi sono stati uccisi in un raid nel campo; sempre nella stessa zona, a gennaio, 10 palestinesi sono stati uccisi in un’operazione militare, il bilancio di vittime più alto negli ultimi 20 anni.
Dall’inizio dell’anno, più di 120 palestinesi sono stati uccisi in operazioni militari israeliane in Cisgiordania. Sempre nello stesso periodo, sono 20 le vittime che si contano tra le forze israeliane.