Emergenza siccità in Catalogna: decreti d’urgenza e acqua razionata

Emergenza siccità in Catalogna: senza precedenti

L’ombra dell’emergenza siccità si è abbattuta implacabilmente sulla Catalogna, regione spagnola, trascinando con sé una serie di sfide senza precedenti. L’emergenza siccità in Catalogna è di lunga durata e permanenza: la regione è reduce da un periodo di tre anni caratterizzato da una drammatica carenza di precipitazioni, che, a lungo andare, ha innescato una situazione critica, costringendo le autorità a implementare misure drastiche per affrontare la crescente scarsità d’acqua. Dalle restrizioni draconiane all’impatto su settori chiave come il turismo e l’industria, si è presentata la complessità di questa emergenza ambientale e le prospettive sempre più precarie di un futuro sostenibile in Catalogna.

Emergenza siccità in Catalogna senza precedenti

La scorsa settimana, un messaggio allarmante ha squillato nei telefoni delle famiglie di Barcellona. I primi moniti della crisi ambientale sono arrivati alle palestre e alle piscine, in cui sono state chiuse le docce dopo le ore di sport. Questo segnale, inviato dai centri sportivi, è solo uno dei molti avvisi che stanno sconvolgendo la vita quotidiana di migliaia di catalani.

La Catalogna, da ormai tre anni, è stretta nella morsa di una siccità senza precedenti. Ovviamente, l’emergenza siccità in Catalogna riguarda l’oro blu, l’elemento essenziale alla vita, che sta diventando un bene sempre più raro. Proprio per questo motivo, su ordine del governo catalano, le autorità locali sono costrette a prendere misure drastiche per mantenere una sopravvivenza con una risorsa rinnovabile, ma non sostenibile.

Il più lungo periodo di siccità

La situazione ha cominciato a destare preoccupazione sin dall’estate scorsa, ma è negli ultimi 40 mesi che l’emergenza siccità in Catalogna si è effettivamente materializzata, cioè quando non ha più registrato precipitazioni significative. Dal 1990 al 2020, la media annuale delle piogge a Barcellona si manteneva sui 620 litri per metro quadro. Tuttavia, dal 2021, questa cifra è drasticamente diminuita, toccando il minimo di 327,2 litri per metro quadrato. In parole povere, su 43 mesi, ben 37 hanno visto precipitazioni inferiori alla media.

Il governo catalano, di fronte a questa situazione critica, ha dichiarato ufficialmente lo stato di emergenza. Mercoledì scorso, le riserve idriche sono scese sotto il 16%, innescando l’attivazione delle misure di emergenza pianificate nei mesi precedenti, ma esaltando ancora di più l’emergenza siccità in Catalogna.

Razionamento dell’acqua e restrizioni draconiane

Il decreto riguardo l’emergenza siccità in Catalogna stabilisce limiti stringenti sull’uso dell’acqua, coinvolgendo circa sei milioni di catalani nei 202 comuni più popolati, tra cui Barcellona e Girona. L’approvvigionamento idrico è stato limitato a soli 200 litri al giorno per abitante, una drastica riduzione rispetto agli 620 litri medi annui precedenti.

Nei municipi dove il consumo supera i 200 litri a persona, iniziano già a manifestarsi cadute di pressione dell’acqua. Il presidente catalano Pere Aragonés raccomanda alle famiglie di non superare i 90 litri giornalieri. Tuttavia, le disparità economiche emergono, poiché attività come l’irrigazione di giardini o il riempimento di piscine diventano sempre più difficili.

Impatto sul settore turistico e industriale

Le restrizioni per l’emergenza siccità in Catalogna, contenute nel decreto pubblicato dal governo, colpiscono duramente anche il settore turistico, noto per l’uso intensivo dell’acqua. Le piscine, incluso quelle degli impianti sportivi, non possono più essere riempite. Camping e resort stanno già valutando l’utilizzo di acqua di mare come alternativa.



Anche il settore industriale è coinvolto, con limitazioni del 25% sui consumi idrici. Lavare veicoli è possibile solo in centri specializzati con ricircolo d’acqua. Le aziende agricole, uno dei principali utilizzatori di risorse idriche, sono costrette a una drastica riduzione dell’80% nell’irrigazione durante l’emergenza.

Acqua rigenerata e nuove infrastrutture: le vie d’uscita dall’emergenza siccità in Catalogna

Il presidente Aragonés sottolinea che l’acqua rigenerata, proveniente dai depuratori, già costituisce oltre il 55% delle risorse idriche. Tuttavia, il futuro richiede investimenti in nuove infrastrutture. La Catalogna ospita il più grande impianto di desalinizzazione d’Europa a Prat de Llobregat, che contribuisce al 25% del fabbisogno urbano. Misure estreme, come l’importazione di acqua via mare da Marsiglia o Palma, sono allo studio ma ancora evitate.

Sensibilizzazione e ottimizzazione dell’uso dell’acqua

Il governo catalano sta promuovendo campagne di sensibilizzazione per incoraggiare un uso responsabile dell’acqua tra la popolazione. Nel frattempo, il comune di Barcellona sta cercando di limitare le perdite d’acqua tra i suoi 35.000 alberi urbani utilizzando acque freatiche o riciclate.

Situazione critica e sfide future

Mentre le autorità ringraziano la comunità per aver ritardato l’emergenza di 15 mesi attraverso sforzi congiunti, la Catalogna si prepara a mesi di razionamento e insegnamenti sull’uso responsabile dell’acqua. Le sfide future vedono la necessità di affrontare la crisi climatica in corso, e il presidente Aragonés prospetta un futuro che include una percentuale ancora maggiore di acqua rigenerata, nuove infrastrutture e una gestione oculata delle risorse.

Impatto globale e richiesta di aiuti europei

La Spagna, con l’emergenza siccità in Catalogna, sta attraversando una delle sue peggiori epoche storiche, con ripercussioni che vanno oltre i confini della Catalogna. La Spagna infatti è parte dell’Unione Europea, ora chiamata in causa, con richieste di aiuti economici e soluzioni alternative. Le risoluzioni per uscire fuori da questa drammatica situazione sono anche per evitare ogni forma di guerra civile o scontri tra civiltà, all’interno della Spagna o nella stessa regione catalana, la prima sotto un fortissimo stress idrico.

Esiste un futuro con un’acqua alternativa?

La Catalogna si trova in una battaglia contro la siccità, ma attraverso l’unità, la consapevolezza e investimenti mirati, le autorità sperano di navigare attraverso questa crisi senza precedenti. L’emergenza siccità in Catalogna ha accelerato il cammino verso un futuro sostenibile, che ora richiede azioni tempestive, una gestione oculata e la partecipazione attiva della comunità. Mentre il cielo è scrutato con speranza, la Catalogna si impegna a costruire un futuro in cui l’acqua, risorsa preziosa, sia trattata con il rispetto e l’attenzione che merita.

 

Lucrezia Agliani

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