Lui è Batman e chi più, chi meno, lo conosciamo tutti e tutte. L’uomo pipistrello, il giustiziere misterioso, il supereroe solitario: quella maschera, quel mantello e la sua missione di salvare chiunque si trovi in difficoltà.
Il personaggio che è stato l’idolo di chissà quanti bambini e di chissà quante bambine, grazie alla creatività e alla prospettiva libera da stereotipi di Chris McKay è diventato un bellissimo lavoro cinematografico (distribuito da Warner Bros Pictures), una delle migliori interpretazioni di Batman già iniziata con successo tre anni fa con The LEGO® Movie.
L’unica regola che vige in “LEGO Batman – Il Film“, è che niente è casuale. Un film che parla sia alle persone adulte e sia ai bambini e alle bambine con un linguaggio rispettoso e che racconta la realtà senza alterarla, senza ometterla, senza cambiarla. Batman che nel privato è Bruce Wayne; un Batman che, una volta compiuta la sua missione a favore della giustizia, rientra in una casa vuota, con lunghi corridoi illuminati solo dalle foto che ricordano i suoi genitori che non ci sono più; un Batman che sotto la maschera è un volto che esprime timori e dubbi e solitudini; un Batman che procede a muso duro quando si tratta di sconfiggere il male ma che va in panico quando deve esprimere i suoi sentimenti; un Batman che conosce il valore dell’ amicizia e delle relazioni leali come quella che lo lega a Robin e che, da interpretazioni che ne hanno colto il significato silenzioso, è il figlio adottivo di Batman e di Bruce Wayne: “Sono felicissimo di avere due padri”, è una delle frasi dello stesso Robin; un Batman che è prima di tutto ricordo, desiderio e paure; un Batman che è prima di tutto emozione, sentimento e ideale. E che molto probabilmente non sarebbe il supereroe che tutti, tutte conosciamo se non fosse così sensibile, così delicato, così umano.
E i bambini e le bambine lo sanno che i veri supereroi sono coloro che non alzano mai la voce se non per cantare, che sono coloro che non usano mai le mani se non per accarezzare, che sono coloro di cui non si ha mai paura e con cui si può ridere, piangere, parlare, stare in silenzio con la certezza di essere compresi e comprese.
I bambini e le bambine lo sanno e il supereroe realizzato con i celebri mattoncini danesi, ha dato loro conferma. Solo chi conosce il bene può sconfiggere il male, solo chi ha fatto proprio il senso del rispetto può combattere le ingiustizie. E Batman, a quanto pare, per tutto questo, merita il titolo di supereroe.
Un richiamo pedagogicamente significativo: i veri eroi e le vere eroine sono coloro che conoscono il valore di ogni persona e che lo difendono, senza pavoneggiarsi e senza praticare la violenza.
Lunga vita, quindi, a Batman e ai supereroi come lui!
Deborah Biasco