Leggi paleolitiche: se sei LGBTQ il Texas non fa per te

Leggi LGBTQ Texas

L’America è il territorio più eterogeneo in fatto di leggi, soprattutto riguardo alle persone LGBTQ: il Texas è lo stato peggiore

I dibattiti sulle leggi LGBTQ continuano a scaldare gli animi in ogni parte del mondo, ma oggi il Texas è al centro del mirino. Lo Stato a Sud degli USA, oggi, fa pensare a tutt’altro che alle ambientazioni western. Secondo vari studi, la terra del Rio Grande è il peggiore in fatto di leggi LGBTQ e di inclusione di genere, il Texas è rimasto all’età della pietra?



L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha collezionato non poche realtà negative: tra queste emerge lo studio dell’Equality Federation Institute e dello State Equality Index della Human Rights Campaign. Secondo loro, le norme texane a tutela delle persone gay, lesbiche, transessuali,  bisessuali, queer sarebbero le peggiori del 2020. Perché?

Da chi proviene la critica?

L’Equality Federation Institute è un’Organizzazione per la giustizia sociale e la difesa a supporto dei diritti di chi vuole esprimere liberamente la propria sessualità. “Le comunità dove vince l’uguaglianza le chiamiamo Casa”, questo è il loro motto. L’Organizzazione crede nel fatto che le persone LGBTQ dovrebbero avere pari opportunità e provvedere sia a sé stessi che alle loro famiglie in ogni comunità.



Sulla stessa scia si muove la Human Rights Campaign, che vota sempre per l’uguaglianza di diritti. A tal proposito, ogni anno redige un Indice di uguaglianza tra stati. La stima delle due Organizzazioni permette di sottolineare che le leggi LGBTQ nello Stato del Texas sono ancora le meno evolute. Come mai? Facciamo un po’ di storia.

L’ostilità del Texas verso il gender

Nel 2015 in America si scrisse un capitolo di storia con la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Lo stesso anno lo Stato Sudamericano sfidò la Corte Suprema Americana sulle nozze gay, sostenendo che ci si poteva rifiutare di officiare unioni omosessuali per motivi religiosi. Ma questo è solo l’inizio.



Non esiste ancora una legge che tuteli gli studenti LGBTQ in Texas. I soggetti continuano ad essere discriminati soprattutto negli Istituti Scolastici gestiti da religiosi. Qui, fino a poco tempo fa, esistevano delle vere e proprie pratiche di conversione dell’orientamento sessuale. Stando alle testimonianze, tali pratiche poggiano sulla convinzione che l’omosessualità sia una malattia e che quindi vada curata. Ciò avviene attraverso vere e proprie torture mentali e fisiche, che includono sedute di psicoterapia e ipnosi, ma anche l’applicazione di elettroshock su mani e/o genitali e la somministrazione di farmaci che inducono nausea, vomito e paralisi mentre vengono mostrate al paziente immagini omoerotiche. 

Fortunatamente, queste pratiche sono state messe al bando, ormai, dalla maggior parte degli Stati americani. Ma dal Texas che notizie giungono? Forse nessuna. Tuttavia, sembra proprio che L’America progressista si stia prestando ad una battaglia all’ultimo sangue contro L’America conservatrice. Chi l’avrà vinta?

Silvia Zingale

Exit mobile version