La Francia traccia la linea: la tutela e la difesa degli animali domestici e selvatici diventa legge. Il parlamento francese promuove la svolta animalista. Un enorme passo in avanti per il loro benessere.
Stop alle vendite
Una piccola, grande vittoria per l’ambiente e i diritti degli animali. Con la nuova legge, che entrerà in vigore nel paese a partire dal 2024, la Francia dice basta alla vendita di cuccioli di cani e gatti nei negozi di animali. Vietata anche l’esposizione nelle vetrine delle attività commerciali. Provvedimenti che puntano ad incentivare l’adozione dei tanti animali presenti nei rifugi del paese.
Non solo. Chi si affiderà a canili e allevamenti per la ricerca del proprio animale, otterrà un certificato di conoscenza che spiegherà nel dettaglio caratteristiche, esigenze, bisogni della razza che si pensa di adottare. Questo per promuovere una adozione consapevole, che metta di fronte alla responsabilità di prendersi cura del proprio amico a quattro zampe e combatta i tanti abbandoni dovuti a superficialità e scarsa conoscenza (la Francia è il paesi con il più alto numero di abbandoni in Europa).
Maggiori sanzioni e controlli
Verranno inoltre inaspriti i controlli, anche e soprattutto sulle vendite online, sino ad ora teatro di shopping inconsapevole e inconsiderato. Sanzioni più severe per coloro che saranno colpevoli di maltrattamenti (le pene vanno fino a 5 anni di reclusione e le sanzioni fino a 75.000 euro) e abbandoni
Non solo animali domestici
La legge offre maggiore tutele anche agli animali selvatici. Vietato l’acquisto e la riproduzione di animali esotici. Divieto di allevamento per la produzione di pellicce. Basta allo sfruttamento di delfini e animali acquatici per spettacoli nei parchi acquatici. Anche ai circhi itineranti nei prossimi anni sarà vietato l’utilizzo di animali.
Una svolta
L’approvazione della legge è stata salutata con grande gioia dal primo ministro Jean Castex, che ha definito il benessere degli animali “un tema centrale”. Un passo avanti frutto del grande lavoro svolto dalle associazioni ambientaliste nel corso degli anni. La speranza è che, presto, molti altri paesi possano seguire l’esempio della Francia e adeguatamente regolamentare la tutela e la salvaguardia di ogni specie. La battaglia per salvaguardare i nostri amici a quattro zampe, tutelare il nostro pianeta e gli esseri viventi che vi vivono, rimediare agli abusi fatti ai danni della natura nel corso degli ultimi decenni deve necessariamente passare dalle decisioni governative. Decisioni che, come nel caso della Francia, possono fare la differenza e rappresentare un grande passo avanti verso la civiltà.
Beatrice Canzedda