La fiducia
Alle 16, nella giornata di ieri, il sottosegretario Luciano Pizzetti prima della riunione della Commissione ha annunciato che la fiducia sarebbe stata posta in Aula per evitare i voti segreti. Nello specifico, i gruppi parlamentari che sostengono la legge elettorale, hanno chiesto di porre la fiducia su cinque dei sei articoli del Rosatellum. Il voto finale sulla legge sarà a scrutinio segreto. Annunciate manifestazioni davanti al Senato patrocinate dalle formazioni che ostacolano il provvedimento. Scenderanno in piazza oggi Mdp con Si assieme al Comitato per il No all’Italicum, e domani il M5s.
Ieri
Movimento 5 Stelle, Mdp e Si hanno abbandonato i lavori in Commissione. Alle 13 erano state presentate 179 proposte di modifica alla legge elettorale e su almeno una quarantina di esse si prospettava il voto segreto. Anche il Movimento 5 Stelle, con grande sorpresa, aveva espressamente chiesto che sui propri emendamenti si votasse in segreto, pratica, questa, sempre osteggiata dagli stessi pentastellati. L’abbandono dei lavori da parte di M5s, Mdp e Si, si è consumato quando il relatore di Ap Salvatore Torrisi ha espresso parere contrario a tutte le proposte di modifica, bocciando venti emendamenti.
Le reazioni
Nella giornata di domenica, Matteo Renzi ha blindato il testo del Rosatellum 2.0 chiudendo ad ogni proposta di modifica. Roberto Speranza aveva, a questo proposito, dichiarato su Repubblica “L’eventuale fiducia sulla legge elettorale non sarà l’ultimo voto di questa legislatura ma il primo della prossima: vorrà dire che avremo le larghe intese tra Forza Italia e Pd. Io chiedo al Pd di fermarsi prima che sia troppo tardi. Noi con la destra non ci andiamo.” Anche Pierluigi Bersani liquida il Rosatellum definendolo “una vergogna”.
Nelle prossime ore
Si attende il voto in Aula già dalle 11 di questa mattina. Una volta posta la fiducia non ci dovrebbero essere grandi sorprese. Unica fonte di preoccupazione costituisce il voto finale alla legge, che è sempre segreto.
Giorgio Russo