La legge elettorale per i Comuni finora ha sempre funzionato e non era mai stata criticata da nessuna forza politica. E’ strano osservare che alcuni deputati, verdiniani e Pd, vogliano tentare di cambiarla proprio nel gran finale della legislatura quando c’è già tanta carne al fuoco.
Stiamo parlando della legge elettorale per i Comuni sopra i 15mila abitanti dove si vince al primo turno con oltre il 50% dei voti. In caso contrario, si va al secondo turno, ballottaggio fra i primi due, dopo due settimane e vince chi ottiene almeno un voto in più dell’altro contendente.
In Commissione Affari Istituzionali alla Camera, il verdiniano Massimo Parisi ha proposto di eliminare dal ballottaggio tutti i Comuni dove il sindaco al primo turno abbia ottenuto più del 40% dei voti e non più oltre il 50%. Qualcosa di molto simile all’Italicum pensato per la Camera, ovvero una legge che poi fu giudicata incostituzionale dalla Consulta. E ciò dovrebbe già fare riflettere.
In Commissione alla Camera, l’emendamento alla legge per i Comuni è passato grazie anche ai voti favorevoli del Pd e in particolare di Emanuele Flaiano che ha giustificato il parere favorevole dicendo che è una posizione sostenuta dall’Anci nazionale.
Proprio il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi ha ripetuto più volte negli anni che la legge elettorale che funziona meglio è quella per i Comuni. Ma forse ha cambiato parere, il che in politica è lecito e avviene spesso.
Bisogna anche ricordare che alle ultime elezioni per i Comuni al Pd le cose non sono andate bene in molti capoluoghi importanti. Ed è interessante il famoso caso di Torino: alle ultime amministrative Piero Fassino del Pd al primo turno ottenne oltre il 41,8% dei voti, ma al secondo perse da Chiara Appendino del Movimento 5 stelle che è diventata sindaco della città sabauda per eccellenza. E’ solo un caso che il partito di Fassino voglia la soglia per divenire primo cittadino al 40% e non più al 50%?
Chissà se nel finale della legislatura, con tante leggi importanti ferme nelle Commissioni e nei due rami del Parlamento, passerà anche quella che vuole cambiare la legge elettorale dei Comuni superiori ai 15mila abitanti.
Massimo Mongardi