Al via la bizzarra pensata della Lega Nord che vuole far leva sul malcontento di quella parte di popolazione che si sente discriminata rispetto “allo straniero”.
Di trovate pro-cittadini da parte dei partiti che animano la politica italiana se ne vedono tante e non stiamo qui a sindacarne lo scopo, ma questa della Lega in Piemonte, profuma decisamente di campagna elettorale.
“Uno strumento nuovo, al servizio di tutti quei cittadini italiani che nel corso del tempo e per i più svariati motivi, si sono sentiti vittime di un razzismo al contrario da parte delle istituzioni”.
Sono queste le parole che Alessandro Benvenuto usa per presentare una iniziativa siglata dal gruppo regionale del Carroccio, rivolta a chiunque si senta discriminato rispetto agli extracomunitari.
“I piemontesi potranno raccontare le proprie esperienze negative vissute con amministrazioni comunali e regionali attraverso l’indirizzo di posta elettronica ingiustiziepiemonte@gmail.com”, commenta il consigliere regionale del Carroccio.
Lo scopo della Lega sarebbe quello di offrire ai cittadini uno strumento per segnalare casi di “razzismo al contrario”. Le situazioni in cui un italiano può sentirsi discriminato rispetto all’extracomunitario, a parere di Benvenuto, possono essere molteplici: dall’assegnazione delle case popolari, alle graduatorie per gli asili nido comunali e l’insofferenza può estendersi alle annose problematiche legate alla sanità.
Benvenuto ci tiene a specificare che l’iniziativa della Lega Nord non vuole essere discriminante nei confronti degli stranieri, ma vuole analizzare e prendere in considerazione tutte quelle denunce di cittadini che si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni, le quali contrariamente “si sono attivate a favore degli stranieri”.
Una spiegazione che a molti suona alquanto contraddittoria; fondamentalmente l’idea potrebbe ulteriormente accentuare lo scontento nei confronti degli extracomunitari già dilagante in alcune zone e forse anziché risolvere le problematiche, potrebbe inasprirle. Siamo poi così sicuri che si favorirebbe il dialogo cittadini-istituzioni in questo modo? Da quando è stata proclamata l’indipendenza della Padania mai riconosciuta dallo Stato italiano, tante sono state le iniziative del Carroccio altrettanto mai o poco riconosciute: finirà così anche questa volta? Domande che troveranno risposta o forse no, ma viene spontaneo chiedersi: quello che conta in campagna elettorale è davvero solo “l’acchiappanza” di voti?
Anna Lattanzi