L’editoria italiana oggi: lettura in crescita o in calo dopo la pandemia?

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Secondo i dati rielaborati dall’Associazione Italiana Editori (AIE), nei primi quattro mesi del 2022 le librerie online hanno rallentato, mentre quelle fisiche sono tornate a essere il canale di vendita principale.

Interessante anche il risvolto che ha avuto di recente il Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha registrato un record di vendite di prodotti editoriali e di visitatori. Un dato che segnala ulteriormente la crescita che sta vivendo l’editoria in Italia, nonostante sia immaginato come un settore in declino.

Il mercato editoriale italiano: crescono le librerie fisiche, frena l’online

Il nostro Paese si posiziona, saldo, come sesta realtà editoriale in Europa: il mercato italiano è cresciuto del 16% rispetto al 2020. Il digitale rimane in costante crescita, ma le librerie fisiche sorpassano le vendite online. In particolare, i punti vendita che se la sono cavata di più si trovano nelle città più piccole dove era possibile fidelizzare i clienti. Al contempo è stato vincente integrare servizi di consegna a domicilio. Un altro dato che suggerisce la preferenza, nonostante le risorse digitali, a leggere su carta.

Secondo l’Associazione Italiana Editori (AIE), nel primo quadrimestre del 2022, l’editoria ha avuto forti perdite e c’è stata una riduzione dei guadagni del 20% in quel periodo. A seguire c’è stata una fase di ripresa, in cui è stato essenziale l’aumento di guadagni derivato dal mercato digitale.

Il ruolo del web: la crescita di ebook e audiolibri e l’impatto dei social negli acquisti

Il digitale ha giovato anche alle librerie fisiche. I social e TikTok hanno innescato in modo spontaneo un interesse verso il libro, soprattutto tra i più giovani, portando ad un boom dei fumetti e dell’editoria per ragazzi, assieme alla crescita della narrativa straniera.

Significativo anche BookTube e Bookstagram, ovvero quella sezione di YouTube e Instagram dedicata ai contenuti editoriali, con veri e propri influencer che consigliano letture e commentano i nuovi libri in uscita. Un fenomeno che ha reso la lettura alla portata di tutti. In questo contesto, anche gli editori più piccoli si sono fatti strada tramite il digitale, crescendo del 18% nel 2020.

Il record del Salone Internazionale del Libro di Torino

Quest’anno il Salone ha registrato un record: sono stati 168.000 visitatori i visitatori complessivi e più di un migliaio gli eventi ospitati che hanno fatto registrare il sold out. A conseguenza di ciò, anche le vendite dei prodotti editoriali sono state da record, crescendo del 35%. Chi ha venduto di più sono stati, però, i grandi editori, non appartenenti a letteratura di nicchia. Tuttavia, questi risultano dato positivi per l’editoria nel nostro Paese: gli italiani sono interessati alla lettura e a conoscere nuove realtà editoriali, ed il Salone ne è stato una prova.

Tutto ciò ha fatto sì che anche la presenza digitale del Salone fosse aumentata, contribuendo a portare nuovi visitatori in loco e a far diffondere l’evento.

Tanti editori, pochi lettori?

Cresce anche il numero degli editori: dopo la lieve flessione del 2020 a causa alla pandemia, nel 2021 le case editrici in Italia sono aumentate arrivando a 301 unità in un anno.

I lettori forti sono coloro che leggono almeno 12 libri all’anno: in Italia questi lettori arrivano mediamente a 17 libri annuali e sono quelli che acquistano il 40% dei libri. Nel mercato italiano viene pubblicati un numero incredibilmente alto di libri rispetto agli altri paesi in Europa.

Nonostante siano più gli editori che i lettori in Italia, la crescita di libri letti è dovuta anche all’aumento di libri usufruiti (o ascoltati) in digitale. Secondo questi dati è possibile immaginare che in futuro ci sarà un’ulteriore crescita di libri letti in Italia, proprio grazie questa accessibilità di contenuti.

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