“Striscia la notizia” cavalca il body shaming subito dalla corrispondente della Rai in merito alla sua acconciatura e alla scelta degli abiti. Intando la risposta di Giovanna Botteri mette tutti a tacere e la Hunziker bolla come fake news la ricostruzione di un attacco del tg satirico di Canale 5.
Giovanna Botteri è una giornalista, corrispondente da Pechino per la RAI, negli ultimi giorni è stata travolta da un ciclone di indecorose critiche per il suo aspetto fisico. La trasmissione Striscia la Notizia e il web si sono spalleggiati a vicenda, alimentando, nei suoi confronti, un ciclone di insulti e di cattiverie comunemente definito “body shaming”.
La risposta di Giovanna Botteri mostra grande signorilità, mettendo tutti a tacere, con poche e precise parole:
“Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa e ci si aspetta da una giornalista”.
Bravissima. Il body shaming è una colossale stupidaggine degna di una società barbara.
Le persone, maschi e femmine, dovrebbero essere giudicate esclusivamente per ciò che dicono, sanno e fanno. Da un professionista mi aspetto che faccia bene il suo lavoro, considerarne l’aspetto fisico è infantile, inutile e sgradevole.
Paradossalmente, quelle che sembrerebbero vere e proprie critiche televisive sono state mosse da Michelle Hunziker, molto impegnata per difendere le donne da ogni forma di violenza e discriminazione al fianco della onlus doppia difesa. A riprova del fatto che insulti, volgarità e scorrettezze nei confronti delle donne vengono percepite da tutti – persino da chi si dichiara femminista! – in maniera molto diversa a seconda del fatto che a firmare l’articolo sia un maschio o una femmina. C’è da aggiungere che sulle sue storie di Instagram, proprio la conduttrice di ‘Striscia la notizia’ bolla come “fake news totale“ la ricostruzione di un attacco del tg satirico di Canale 5.
Ricordo benissimo una nota blogger, anche lei molto impegnata nella difesa dei diritti delle donne, definire “strappone” un gruppo di ballerine in un suo osannato post di qualche tempo fa senza che nessuno – ripeto nessuno – dicesse “a” davanti a tanta e scorretta volgarità – peraltro esplicitamente sessista.
Ma la discriminazione è sbagliata sempre e a prescindere: non cambia una virgola se il carnefice è maschio o femmina, giovane o vecchio, bello o brutto. Altrimenti facciamo lo stesso identico gioco di chi vorremmo combattere. Cadiamo nella sua stessa trappola.
Il fatto che in Italia accadano cose come questa è il segno che di strada dobbiamo farne ancora tanta.
Guido Saraceni