Le vagine floreali dell’artista Jacqueline Secor

Jacqueline-Secor
Jacqueline Secor
I dipinti di Jacqueline Secor, modellati per il suo archivio surreale, si ispirano alle foto inviatale da diverse modelle, provenienti da tutto il mondo. Rappresentano le molteplici bellezze dell’anatomia femminile:  un corpo troppo spesso fonte di complesso, ma fondamentalmente bello. 

La ventottenne Jacqueline Secor è una mixed media artist ispirata dall’arte primitiva, usa diverse tecniche per esprimere le sue capacità artistiche. Nata nella storica città della Corsa all’oro – Placerville – in California, è cresciuta a Pollock Pines alle pendici della Sierra Nevada. L’aver vissuto in quei paesaggi ricchi di bellezze ha fatto sì che potesse imparare ad apprezzare la storia e il rapporto dell’uomo con la natura. Secor si trasferì nello Utah nel 2006, dove ha conseguito la laurea in Belle arti presso la Utah Valley University. Risiede ora a Salt Lake City, Utah.

L’artista californiana sostiene che il suo lavoro sia fortemente influenzato dall’arte preistorica. Dall’essenza dell’arte indigena lontana e familiare che per lei rappresentano il selvaggio, il passato e il presente. Portano via tutto ciò che è inutile evocando il significato di essere umani nel regno della natura. Le culture emergono, vengono distrutte, e poi sostituite da quelle nuove, allontanandoci dalle nostre radici.

Ed è questa consapevolezza  che la ispira concentrandosi  sulla Madre Terra rappresentandola attraverso la versatilità della sua arte. Il suo stile applica la qualità della linea e la struttura dell’arte preistorica per enfatizzare e riconoscere il passato.

Diversity of Nature
Vagine floreali, Jacqueline Secor

Jacqueline Secor nel 2015 ha lanciato un progetto tutto incentrato sulla vagina, intitolato Diversity of Nature. L’obiettivo personale è quello di abbattere le critiche cui, quotidianamente, sono soggette le donne. A causa dell’eccessiva preoccupazione circa il proprio aspetto esteriore. Troppo spesso vengono utilizzati tanti e diversi aggettivi per descrivere i corpi femminili. Per cui le donne si trovano inevitabilmente a paragonarsi con altri corpi ed altre forme.

L’artista faceva parte della chiesa mormona, che esercitava un ruolo molto opprimente sulle donne e sul rapporto intimo con la propria sessualità. Da ciò era diventata molto critica e preoccupata per il suo corpo, e il suo aspetto. Così, dopo aver lasciato la comunità religiosa, ha cominciato a lavorare per il progetto artistico di riscoperta del suo corpo tramite “Diversity of Nature”.

“La biologia è il più grande contributore di capolavori. Per istinto, tentativi ed errori, talento naturale, di grande determinazione; noi tutti beneficiamo sua magnificenza “. “Le donne e le ragazze devono affrontare le critiche quotidiane. Non oltre la qualità delle loro realizzazioni e il contenuto dei loro cuori, ma dei corpi che siano figli”. 

“Jacqueline Secor”

Vagine Floreali 

Con il progetto Diversity of Nature il tentativo di Jacqueline Secor è quello di mettere da parte i tabù e la vergogna che circonda questa parte fondamentale del corpo femminile. Con l’obiettivo non di “renderle più belle”, ma di mostrarle come elementi integrali del mondo naturale di cui facciamo parte.

L’organo genitale femminile, da lei dipinto, diventa un tutt’ uno con la natura. Fondendosi con forme che richiamano piante, foreste e fiori. Nascono così una serie di immagini, col fine di creare uno spazio ibero dai confronti. In cui ogni corpo è celebrato in tutta a sua individualità e bellezza. La vagina è resa floreale non per rappresentarla in una visione più graziosa, ma per esprimere il messaggio che qualsiasi sia la sua forma, è parte integrante della natura, e per questo è bella.

Georgia O’Keeffe
La pittrice dei fiori nell’America degli anni ’20

Georgia O’Keeffe è stata una delle più grandi rivelazioni nell’ America degli anni Venti. Una delle prime ad abbracciare la fede del modernismo e l’astrattismo, nell’arte americana. Oggi rappresenta l’esponente più in vista della scuola del precisionismo.  O’Keeffe, immersa nella temperie del modernismo, con la sua inconfondibile marca di transito epocale, si colloca in quell’area culturale ed estetica che un tempo si sarebbe chiamata decadentismo. Caratterizzata dal culto della forma, dalla ripetizione dei moduli e dal ripiegamento su se stessa.

Anche nella New York progressista all’inizio del ventesimo secolo essere artista donna era però un marchio di minorità. Una donna decorativa, immersa nei dettagli e intrisa di erotismo. Nonostante tutto reinventare le cose attraverso il colore, partendo dall’osservazione e dai materiali, non era affatto scontato. Né facile, nella New York di primo Novecento, dove tutto era simbolo e analisi. La ‘Progressive Era’, con la sua fiducia in un’America moderna, costruita da un’arte capace di congiungere realtà e sogni, miracolosamente.

Georgia O’Keeffe è diventata un’icona a partire dagli anni Venti e, successivamente, la sua opera è stata considerata espressione del movimento femminista negli anni Settanta. I suoi lavori sono inoltre stati interpretati come una rappresentazione a sfondo erotico. Nonostante O’Keeffe abbia sempre negato queste affermazioni. I suoi nitidi primi piani di fiori voluttuosi, per i quali ancora oggi è nota al grande pubblico, e per sono stati definiti  interpretazioni pseudo-freudiane dai critici che riducevano a pure metafore erotiche.

Jacqueline Secor

Altri esempi del lavoro di Jacqueline Secor  sul suo sito

 

Felicia Bruscino

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