Le superstizioni tra studenti sono tante, ogni città ha la propria storia e la propria armatura indossata con coraggio e disinvoltura da questi ragazzi provenienti da ogni regione d’Italia e che si scaraventano come frecce multicolor nei vari Atenei. In questo periodo, alcuni ragazzi stanno festeggiando la fine della scuola, ce ne sono tanti altri, invece, che si stanno preparando al fatidico esame di maturità, caricandosi di energia da Supersayan esclusivamente per la “notte prima degli esami” , che ognuno di noi probabilmente ha vissuto sulla propria pelle, ricordandosela anche a distanza di anni con un mega sorriso da “Stregatto”, ed infine ci sono quelli che fino a luglio sono completamente rintanati nelle loro piccole stanze in preda a continue ricerche o ripetizioni per gli esami universitari della sessione estiva. Oggi vi vorrei raccontare qualche superstizione che attraversa l’Italia, quasi come un filo interdentale che tiene uniti migliaia di studenti, però non scopriremo delle superstizioni qualsiasi, ma quelle che tormentano le notti insonne ed estive di studenti intrappolati nel loro Ateneo.
Nei miei personalissimi sei anni a Perugia, una città che vive grazie l’energia degli studenti che decidono di partire da una qualsiasi ragione con la propria valigia piena di sogni, che poi forse un giorno la svuoteranno o riempiranno in maniera completamente diversa, ma una cosa è certa: quando partono i sogni glieli respiri negli occhi. Ogni Ateneo ha una o più superstizioni che si divulga come un fantasma nella notte accompagnando i peggiori incubi di ragazzi e ragazze in preda a studi, corsi, ricerche e biblioteche. A Perugia, per esempio, se un giorno ti dovessi trovare nel centro storico della città, precisamente in Corso Vannucci, riuscirai a notare con disinvoltura una serie di ragazzi che si mutano improvvisamente in uccellini canterini, saltando a destra e sinistra pur di evitare la famosa “striscia” di mattonella che attraversa il centro, e non sia mai che ci capiti dentro! L’incubo peggiore della tua carriera universitaria si piomberà sulle tue spalle da una vocina proveniente dall’oltretomba: Oddio adesso non ti laurei più!
Salendo ancora più in alto, lo stesso accade a Siena, infatti, non può assolutamente passare sotto uno degli archetti che si trovano in Piazza del Campo. In caso contrario, la laurea potrebbe rimanere per sempre un miraggio. Ma anche nella vicina Pisa, le cose non vanno tanto meglio, se la Torre pendente è uno dei simboli più noti ed apprezzati della cittadina toscana a livello mondiale, essa rischia di essere anche il più grosso pericolo per gli studenti universitari, in effetti chi sale sul Campanile prima di concludere i suoi studi, secondo la leggenda, in realtà non li concluderà mai. Insomma, abbiamo già tre Atenei che in qualche modo, o con qualche “sfiga” potrebbe completamente bloccare l’impatto emotivo del giovane ragazzo in preda all’ansia da prestazione! (Risata ironica)
Scendiamo più giù, anche a Roma diverse università hanno le loro credenze: nella Cattolica, ad esempio, una matricola al primo anno per riuscire ad avere una carriera brillante, dovrebbe rincorrere un ragazzo da poco laureato della sua stessa facoltà, facendosi piegare il libretto universitario, appena ricevuto, a fisarmonica. La Sapienza invece “gioca” in maniera diversa: mai guardare negli occhi la famosa Statua di Minerva, se lo dovessi fare rischieresti di non terminare nulla! Ma la stessa statua ha lo stesso effetto anche nel Nord Italia! A Milano, nel portico del cortile Filarete della Statale va evitata con cura, altrimenti si potrebbe dire addio alla laurea. Ma in quest’Ateneo non finisce qui, perché nel cortile è vietato saltare la piccola siepe che separa il giardino centrale dal porticato: soltanto i Dottori sono autorizzati a farlo. Cerchiamo ora di andare ben oltre e di addentrarci nei famosi cancelli delle due università private più importanti e famose d’Italia, sempre a Milano, ad esempio nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, non ci si può distrarre un istante: se, magari nel bel mezzo di una discussione, di una sigaretta in relax nella pausa di una lezione alquanto pesante o mentre stai sorseggiando un bel bicchierone di coca cola fresca nel bel mezzo della sessione estiva, si cammina per caso tra le colonne al primo piano, superato lo “scalone” (non quello d’onore!), o se si attraversa il giardino del chiostro, la propria carriera universitaria rischia di essere compromessa. Anche alla Bocconi non poteva mancare una superstizione d’onore, ma questa volta sarà più facile fare attenzione a non passare nel mezzo alle statue dei leoni, situate nell’atrio centrale d’ingresso della vecchia sede.
Insomma, maturandi, pronti per questa nuova avventura che inizierà a settembre? Ricordatevi, ovunque andrete, ci saranno superstizione che vi accompagneranno fino alla fine della vostra carriera universitaria, ma una volta usciti da lì con la laurea in mano, rientrateci e fatevi un bel selfie con questa statua della Minerva!