Sono degli ultimi giorni le notizie relative allo stop definitivo dei campionati italiani 2019/2020 per quanto riguarda basket e volley: una stagione che non riprenderà dunque, in nessuna data. Questo l’esito a cui sono arrivate le rispettive federazioni considerando la situazione attuale e prevedendo gli sviluppi futuri. L’emergenza da Coronavirus, che in un primo momento aveva portato a sospendere tutte le attività sportive di ogni livelli, non sembra aver lasciato altra soluzione a queste due discipline.
Diverso invece il discorso per il calcio, per cui non ci sono ad oggi certezze di alcun tipo ma sembra comunque aleggiare un punto fermo ben chiaro: la volontà di tutte le parti in causa di riprendere a giocare, non appena sarà ovviamente possibile, e portare a termine la stagione in corso. Ma quali sono le reali possibilità e ipotesi?
Perché e quando riprendere il campionato
Tanti i fattori alla base di questo desiderio collettivo, che comprende davvero tutte le pedine in gioco: dai singoli calciatori alle varie società, fino agli organi responsabili e ovviamente agli sponsor. Questo perché il calcio vanta un bacino d’utenza ed una risonanza incredibili sul territorio italiano, e riprendere il campionato porterebbe vantaggi non solo ai diretti interessati e agli appassionati, ma anche a tutta un’altra serie di settori.
Per esempio quello delle scommesse sportive, che nelle ultime settimane ha registrato logicamente un calo netto e drastico non essendo fisicamente disponibili eventi sui quali giocare. Ma quando e in che modo potrebbe essere possibile ripartire con questo campionato? Le ipotesi al vaglio sono state parecchie, e per un periodo erano tre quelle principali: il congelamento della classifica e la chiusura anticipata della stagione (opzione che abbiamo detto essere stata scartata), l’assegnazione dello Scudetto e la decretazione delle retrocessioni tramite playoff e playout, oppure la totale ripresa in tempi migliori.
La terza opzione è da sempre apparsa come quella più gettonata, ma a quando potrebbero fare riferimento questi tempi migliori? In un primo momento l’ipotesi imbastita, che però non aveva trovato l’assenso di tutte le parti in causa, era stata quella di ricominciare verso la fine di aprile in modo da poter concludere la stagione verso il termine di giugno e non oltre, per evitare tutta un’altra serie di complicazioni (contrattuali, temporali e via dicendo).
L’ultima ipotesi e le date
Considerando però l’attuale sviluppo del Coronavirus, le tempistiche si sono allungate e così la fine di aprile non sembra più un momento idoneo per la ripresa delle attività sportive. Dalle riunioni di Lega tenutesi negli ultimi giorni sembra emergere una nuova possibilità, che vedrebbe un nuovo slittamento delle date ma non eccessivo: potrebbe infatti essere il prossimo 4 maggio il giorno della riapertura del calcio italiano.
Attenzione però, non stiamo parlando di primi incontri: a partire da quella data infatti alle squadre sarà concessa – ovviamente se sarà questa la soluzione approvata – la possibilità di tornare ad allenarsi normalmente presso i rispettivi centri sportivi. Da quel momento dovranno passare almeno una ventina di giorni per effettuare una regolare preparazione fisica, atletica e tecnica, prima di tornare in campo.
Le date più plausibili ad oggi per la ripresa delle partite effettive sembrano quindi essere il 24 maggio, il 31 maggio o addirittura il 7 giugno. Inevitabile quindi lo sconfinamento oltre il 30 giugno, e le problematiche sopra citate che dovranno essere arginate o risolte in qualche modo. A partire dalla data prescelta, si giocherebbe in ogni data disponibile considerando anche un gran numero di turni infrasettimanali e i tempi calcolati per il termine della stagione ammontano infatti all’incirca a sei settimane: sono dodici – in alcuni casi tredici – le partite di campionato da recuperare per la Serie A.