L’epoca delle grandi scoperte archeologiche si fa spesso risalire agli inizi del ‘900. Erano gli anni delle grandi esplorazioni, gran parte degli studiosi europei partivano alla volta di mete esotiche con l’obiettivo di riscoprire mondi nascosti. Eppure, andando avanti nei secoli, l’archeologia, da semplice collezionismo o esplorazione, si è trasformata in una vera e propria scienza. Grazie alle moderne tecnologie e ad una metodologia accurata, negli ultimi anni, le nuove ricerche hanno apportato importanti novità nell’ambito degli studi di antiche culture.
Vediamo dunque quali sono le 5 scoperte archeologiche più sensazionali degli ultimi anni.
2015: Il relitto San Josè, Caraibi
Riemerso dalle acque del Mar dei Caraibi, al largo della penisola colombiana di Barù, il galeone spagnolo San José è il classico ritrovamento che ci riporta ad atmosfere piratesche. La nave apparteneva alla flotta di Filippo V di Spagna andata a picco durante una battaglia contro gli inglesi nel 1708. Il suo carico di smeraldi, diamanti, argento e pesos d’oro, ha un valore che si aggira attorno alla decina di miliardi di dollari. La ricerca della nave era iniziata nel 1981 da parte di una società statunitense e si è conclusa il 5 dicembre 2015. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha annunciato la nascita di un museo dedicato al galeone.
2016: Il mosaico dell’arca di Noè, Israele
Scoperto in un’antica sinagoga, nel sito di Huqoq in Israele, il mosaico raffigura un’arca insieme a coppie di animali, inclusi leoni, orsi e leopardi. Su un altro pannello è la storia della separazione del Mar Rosso che mostra i soldati egizi, circondati dai carri capovolti, mentre vengono mangiati da un enorme pesce. Il mosaico di Noè non è l’unico ritrovamento di questo piccolo villaggio. Nel 2012 e 2013 hanno portato alla luce due mosaici raffiguranti episodi della vita di Sansone, l’eroe biblico dai lunghi capelli e dalla forza sovrumana. Nel 2013 fu riscoperta la scena dell’incontro tra Alessandro Magno e il sommo sacerdote degli ebrei, con elefanti al seguito del condottiero macedone. Un sito ancora da indagare che rivela bellezze artistiche di un’epoca lontana.
2017: Gobekli Tepe, Turchia
Si tratta di uno dei siti archeologici più importanti del mondo. Una serie di enormi circoli di pietre in cui gruppi umani si riunivano per scopi religiosi o sociali eretti tra il decimo e l’ottavo millennio a.C.
Nel 2017 i ricercatori hanno rivelato che l’analisi microscopica dei frammenti ossei trovati nel sito suggerisce che i crani umani potrebbero essere stati messi in mostra alla popolazione, forse per inibire i nemici. Una sorta di “culto del cranio” del Neolitico primitivo. Secondo il German Archaeological Institute, i teschi potrebbero essere stati avvolti in una corda e sospesi con fine intimidatorio.
2018: Il cittadino di Pompei, Italia
Quello di Pompei è uno scavo infinito. Nonostante le indagini siano iniziate nel 1748, i ritrovamenti continuano a sorprendere la comunità scientifica. Nel 2018 si è rinvenuto l’ennesimo corpo di un cittadino, trovato intatto come tutti gli altri resti del “fortunato” (dal punto di vista degli studiosi) complesso abitativo. Lo scheletro, posto all’incrocio fra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, si presenta decapitato e schiacciato da un blocco di pietra. E’probabile che il masso sia caduto sul cranio del cittadino posteriormente alla sua morte, dovuta, ovviamente, all’eruzione del Vesuvio.
2019: La Sala della Sfinge nella Domus Aurea, Italia
Gli studi sulla Domus Aurea, l’immensa abitazione dell’imperatore Nerone (I d.C.) che sorgeva nell’attuale area del Colosseo e dei Fori, risalgono persino al XV secolo quando, gli immensi ambienti della domus furono scoperti per un caso fortuito. Da allora, la Domus Aurea è un sito di esplorazione e di scavo. Ma lo scorso anno è stata scoperta una nuova stanza della dimora. Nel maggio 2019, durante il restauro di un ambiente, gli archeologi hanno annunciato il ritrovamento di una nuova stanza coperta di affreschi. Denominata “Sala della Sfinge”, presenta una volta interamente decorata con pitture murali di pantere, centauri e appunto una sfinge solitaria. Insomma nonostante si studi da secoli, la Domus Aurea continua a rivelare importanti novità!
2020: I 59 sarcofagi di Saqqara, Egitto
http://https://www.youtube.com/watch?v=_CNZnkV4IVg&feature=emb_logo&ab_channel=Newzee
Sepolti più di 2.600 anni fa, i 59 sarcofagi di legno sono stati riportati alla luce nell’area di Saqqara, a 30 chilometri dal Cairo. Le tombe si trovavano all’interno di tre pozzi profondi oltre 11 metri. Risalgono al tardo periodo dell’antico Egitto, dal VI o VII secolo a.C. Negli ultimi anni gli scavi a Saqqara avevano già portato alla luce manufatti, serpenti mummificati, uccelli, scarabei e altri animali. Ma sicuramente la scoperta archeologica più sensazionale è proprio quella delle bare. I primi sarcofagi sono venuti alla luce già nel 2019, ma recentemente il numero è salito a 59. Uno dei sarcofagi è stato persino aperto in diretta dal ministro del turismo e delle antichità, Khaled Al-Anani. Un ritrovamento epocale che vale l’attenzione dei media di tutto il mondo e che ha ancora tante informazioni da rivelarci.
Questi sono solo alcuni esempi degli importanti ritrovamenti degli ultimi anni. Tutti questi studi hanno permesso di far luce su molti aspetti della cultura dei nostri antenati. Aiutandoci a scoprire di più sul nostro futuro. Perché non dimentichiamolo, oltre al fascino, le scoperte archeologiche sono prima di tutto un passo avanti nello studio del passato.
Maria Luisa Ancona