Le origini di Venezia non sono bizantine? Nella Basilica di Santa Maria Assunta, nell’isola di Torcello, sono stati ritrovati affreschi risalenti all’epoca carolingia.
L’arte veneziana, tipicamente bizantina, ha sempre favorito la tesi sulle origini della città collocandole intorno al 555 a. C. Le origini di Venezia sono state considerate bizantine per millenni, ma oggi arriva l’ipotesi che la Città della Laguna sia stata dominata dai carolingi. A sostegno di tale tesi c’è il ritrovamento di un affresco sotto il tetto della Basilica di Santa Maria Assunta, sita nell’Isola di Torcello. Tale ritrovamento, ad opera dell’archeologia, potrebbe completamente ribaltare la storia.
La Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello, simbolo della Venezia bizantina, nasconde un segreto
La Basilica di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico dell’isola di Torcello, nella laguna di Venezia. È stata un’antica cattedrale facente parte della soppressa diocesi di Torcello. Essa si erge su quello che rimane dell’antica città al centro dell’isola. L’edificio e soprattutto i suoi maestosi mosaici rappresentano la più alta espressione dell’arte bizantina. Inoltre, come insegna la storiografia, tutta Venezia era dominata politicamente e culturalmente dall’Impero Bizantino. Ciò è deducibile in particolar modo dagli interni della Basilica, la quale ospita il più importante insieme di mosaici del Nord Italia. Di notevole interesse sono: il Criso Pantocrator (nell’abside destra) , i Dannati al Giudizio Universale (nella facciata interna), la Vergine Odigitria (nel catino absidale). Molte altre meraviglie invece sono andate perse in seguito al terremoto del 1117 per poi essere ripristinate.
Tuttavia, oggi questa convinzione potrebbe essere stravolta. Infatti, durante un restauro, esattamente sotto il tetto, è stato ritrovato un bellissimo affresco carolingio che adesso si trova sotto indagine ad opera dell’Università di Venezia. L’ipotesi è quella che la maggiore città d’arte della nostra penisola potrebbe essere nata sotto i carolingi.
Gli affreschi del IX secolo, i più antichi mai scoperti a Venezia
Il gruppo di archeologi guidati da Diego Calaon stavano lavorando al consolidamento dei mosaici delle absidi. Sono lavori decisi dal Patriarcato di Venezia a seguito dell’eccezionale acqua alta del novembre scorso, e finanziati da Save Venice con 2 milioni di euro. Nella cappella del Diaconico, l’abside destra della basilica, gli archeologi hanno indagato lo spazio tra la volta decorata a mosaici e il tetto. Dopo aver eliminato le macerie, sono emersi i sorprendenti affreschi rimasti alle pareti.
I colori vivaci e l’horror vacui rimandano chiaramente allo stile europeo che a quello della Bisanzio di allora. Inoltre, le didascalie che contornano le figure non lasciano dubbi. Le analisi dell’epigrafista Flavia de Rubeis dell’Università di Venezia, hanno rivelato che sono dipinte in una grafia di tipo carolingio, diffusa solo nella pianura padana e solo nel IX secolo.
I ritrovamenti nella Basilica svelerebbero le origini di Venezia
La scoperta di queste raffigurazioni collocherebbe la costruzione di questo edificio nel IX secolo. Ma dopo la Pace di Aquisgrana (accordo tra carolingi e bizantini) gli affreschi furono sostituiti dai famosi mosaici in stile bizantino. Il passaggio storico, secondo Calaon, sarebbe il seguente: i mercanti veneziani navigarono per tutto il secolo per conto dei Carolingi. Commerciarono con Alessandria d’Egitto piuttosto che con Costantinopoli. Poi però Alessandria decadde come porto commerciale, quindi nel XI secolo il doge Pietro Orseolo II stipula un trattato di amicizia con Costantinopoli, la Bolla d’Oro. Da quel momento Venezia diventa bizantina e gli Orseolo ridecorarono la Basilica di Torcello in questo stile. Non è la prima volta che si discute sulle origini della città di Venezia. In passato anche Wladimiro Dorigo aveva appoggiato questa tesi, ma le prime prove stanno emergendo solo oggi.
Silvia Zingale