Il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha avviato la distribuzione di migliaia di mascherine per gli studenti che puntualmente le ricevono ogni settimana. Si tratta, però, di mascherine inadatte, scomode, pensate per gli adulti più che per i bambini (come è chiaramente scritto sulla stessa confezione). Se si considerano le svariate lamentele di genitori e insegnanti, l’azione di Arcuri riguardante l’accoppiata scuola/mascherine non può che essere considerato un fallimento. Ma vediamo perché le mascherine di Arcuri non hanno funzionato.
Uno spreco che si sarebbe potuto evitare
Le insegnanti e i genitori stanno ricorrendo al proprio portafoglio per mantenere le disposizioni di sicurezza a scuola. Un’insegnante in una lettera al sito OrizzonteScuola.it segnala che lo sforzo compiuto da parte del governo per distribuire le mascherine agli alunni e al personale scolastico non è servito a nulla, in quanto lei è pur sempre costretta a spendere soldi tutte le settimane, visto che le mascherine distribuite sono inservibili. Uno spreco enorme dice l’insegante, che si sarebbe potuto facilmente evitare
“Per i bambini normalissime mascherine chirurgiche sarebbero state di gran lunga migliori dei pannolini a doppio laccio dietro la testa che distribuiscono settimanalmente”
Perché le mascherine di Arcuri non funzionano
A L’Espresso una madre di Latina spiega che il “modello con l’elastico a nastro” sono il male minore, all’occorrenza ci sono quelle in cui l’elastico passa sopra le orecchie. Stare scomodi per le canoniche 5-6 ore di lezione non è certo il massimo. Considerando che tra le lamentele di genitori e del personale scolastico c’è anche quella che le mascherine “emanano un cattivo odore”. Alcune delle mascherine consegnate corrispondono a quelle prodotte da FCA, ancora al centro del dibattito per la loro incerta efficacia. Mancano del ferretto e sono difficili da applicarsi su chi porta i capelli lunghi. Sono strette, soffocano e lasciano segni sul volto. Le molte mascherine riservate agli adulti, ma destinate ai bambini, sono inutili perché “lasciano passare l’aria” spiega Chiara, madre e insegnante, su un gruppo di insegnanti da oltre 150mila iscritti. Eva gli replica, confermando i fatti, dicendo di trovarsi nella medesima situazione, con mascherine che non aderiscono e non proteggono. Insomma, Sono tante le insegnanti che concordano sul fatto che le mascherine fornite settimanalmente sono pressoché inutili.
Le garanzie sulle mascherine sono poche e certamente si può dire che sono prodotti di bassa qualità, intanto alcune possibili soluzioni
A causa di queste inefficienze sono nati molti tutorial su Youtube per mostrare come risolvere i problemi munendosi di forbice e spillatrice. A riguardo sono nati gruppi dove si tenta la via più nobile, cercando comunque di farsele spedire per non sprecarle, magari distribuendole dove se ne fa comunque uso (in assenza di altro). In una farmacia di Cosenza si vendono elastici con cui “stringere” il dispositivo alla nuca nel caso “ai bambini stesse largo”. Tra i tanti compiti svolti da Arcuri, insomma, quello delle mascherine nelle scuole non potrà certamente esser ricordato come un lavoro ben fatto.
Gabino Alfonso