Le persone fanno comprensibilmente fatica a credere che in Italia ci siano istituzioni al lavoro per ristabilire la patria potestà e per annullare di fatto la legge sul divorzio, punendo attraverso la sottrazione sistematica dei figli le donne che si allontanano dai mariti violenti, dai padri pericolosi, da situazioni di sfruttamento e abuso.
Invece è la realtà. Sta succedendo proprio questo, oggi, in Italia e nel mondo occidentale, negli anni ’20 di questo secolo, non di quello precedente. Il grande merito della lotta di Laura Massaro, sostenuta da tante donne caparbie e tenaci come lei e che da lei hanno preso coraggio ed esempio, è proprio quello di aver iniziato a squarciare il velo sul fatto che, mentre molto femminismo – giustamente – vigilava sulla legge 194 e sul diritto d’aborto, nel frattempo negli ultimi 15 anni a ricacciare indietro le donne e la società tutta sono stati non tanto gli ospedali, quanto soprattutto i tribunali, e in particolare i Tribunali dei Minori. È un attacco dei padri reazionari e misogini che si vendicano contro le donne che non vogliono più subirne le angherie, ed è un attacco anche di tutto il mondo istituzionale nei confronti delle donne e della loro indipendenza di madri.
C’è tanto da lavorare per respingere indietro quest’aggressione violentissima e affermare il principio che le madri sono madri in quanto donne, non in quanto mogli dei padri. E che vanno non soltanto rispettate, ma sostenute, riconoscendo loro la titolarità di un ruolo delicatissimo attorno al quale, e per favorire il quale, si dovrebbe imperniare la società tutta. Il patriarcato si potrà dire superato solo il giorno in cui la società si ricostruirà attorno al riconoscimento della figura primaria delle madri.
Federica D’Alessio