Il valore di una lettera sta nel piacere dell’attesa e nello spazio intimo tra mittente e destinatario. Un filo invisibile che trasmette sentimenti
Mai come ora, un messaggio sentito da chi ci è caro, riesce a scrollare di dosso quell’indolenza che l’isolamento ci provoca. Oggi sono tanti i mezzi che permettono una corrispondenza anche immediata. Così un semplice messaggio fa sentire più vicini e rende liberi di esternare i sentimenti più reconditi. Con le lettere d’amore di Emily Dickinson riviviamo quest’emozione. La pruriginosa impazienza nell’attesa di una risposta, per poi perdersi in quel mondo parallelo dove poter esprimere ciò che si prova. E d’un tratto riemergono passioni prorompenti, forse oggi – data la condizione – un po’ assopite.
Emily Dickinson: la donna in bianco, dall’animo rosso come il cuore di un vulcano
Le lettere d’amore di Emily sono delicate quanto irruenti, pudiche quanto sensuali, di una tenerezza che come calda lava accarezza dolcemente i pendii del vulcano.
Lei non era soltanto una poetessa, bensì l’essenza stessa della poesia. Viveva di una leggerezza che rendeva divino perfino l’impulso più ferino. Una donna che fece della sua solitudine un universo infinito, abitato da amici, amanti e personaggi fantastici scaturiti dalla sua enorme creatività. Era un fiume in piena che, nonostante l’auto-imposto isolamento, non cessava di scorrere, per poi esondare nel più fertile terreno artistico. La semplicità con cui scriveva le sue lettere d’amore riusciva a rendere empireo perfino il desiderio più immanente.
“[…] Sei forse un peccatore? Ma per il dovere di rendere divina la Perdizione, chi ti potrà punire? “
E. Dickinson – Lettera a O.P Lord, 1878
Questo ardore è confermato dalla sua infinita epistole che – purtroppo non interamente – è arrivata fino a noi
Le lettere di Emily Dickinson delineano il ritratto di una donna dalle ardite passioni, come quella per il suo amato Lord (Otis Philips Lord). Un giudice caro amico del padre, con cui instaurò un lunghissimo rapporto epistolare che terminò solo con la morte dell’uomo.
Erano lettere d’amore audaci e colme di passione, che legavano Emily all’amato e che funsero da ispirazione artistica per la poetessa.
Tuttavia Lord era un uomo sposato e questo “adulterio”, se pur in parte immaginario, riscosse un certo disprezzo, specialmente da parte delle figlie del giudice. Queste infatti, dopo la morte del padre, non si fecero alcuno scrupolo nel distruggere gran parte della corrispondenza tra i due.
Ma alcune delle sue lettere d’amore, fortunatamente, sono sopravvissute nel tempo
E oggi, queste parole, ci raccontano di come impetuoso potesse essere il cuore di Emily:
” Non lo sai che sei felicissimo proprio quando io mi nego e non mi concedo – non lo sai che “No” è la parola più selvaggia che affidiamo al Linguaggio?
Lo sai, perché tu sai tutto – [pagina strappata] Giacere così vicino al tuo desiderio – toccarlo mentre gli passavo accanto, perché ho il sonno inquieto e recalcitrante e spesso dovrei partire in viaggio dalle tue braccia attraverso la notte felice, ma tu poi mi riprenderai sollevandomi a te, non è vero? Perché è unicamente tra le tue braccia che chiedo di stare – e ti dico che, se mai sentissi il tuo desiderio ancora più vicino di quanto lo sia stato nel nostro dolce passato, forse non resisterei e lo benedirei, perché devo e sarebbe giusto.
Il “Cancello” appartiene a Dio – Mia Dolcezza – ed è per amor tuo – non per me – che non te lo lascerò oltrepassare – ma è tutto tuo e quando sarà il momento solleverò le Sbarre e ti farò sdraiare sul Muschio – parola che mi hai mostrato tu.
Spero non sia cambiato, quando le mie dita ti guideranno lì. E’ l’angoscia che da tempo ti nascondo, perché tu ti possa separare da me ancora affamato, ma tu mi chiedi la Briciola divina che rovinerebbe il Pane.
Quel fiore che nessuno ha frequentato.
Fatti bello. […]
– la Bibbia sostiene maliziosamente che “L’Uomo che vaga, anche se Insensato – non potrà più smarrirsi “; e la Donna che vaga? Chiediglielo alle tue Scritture palpitanti.
Forse ti sorprenderà che io parli di Dio – Lo conosco poco in effetti, ma Cupido ha insegnato Geova a molte Menti incolte – la Stregoneria è più saggia di noi – “
E. Dickinson – Lettera a O.P. Lord, 1878
Le lettere d’amore rendono eterno quel sentimento da cui scaturiscono, nonostante l’inevitabile caducità umana
Ecco perché sarebbe bene imparare a trascrivere, di tanto in tanto, i nostri sentimenti, anche quelli più audaci. Le lettere d’amore sono infatti uno scrigno magico dove conservare tutte le nostre più abissali emozioni. Perché queste profondità, in un giorno di aridità d’animo, possano servire da ispirazione. Che siano la scintilla per ritrovare il coraggio di trascendere dal corpo e raggiungere nuovamente l’estasi dimenticata.
Tramite le lettere d’amore di Emily, infatti, riscopriamo l’immagine di una donna libera, fiera e piena di vita
L’anima della Dickinson è arrivata fino a noi grazie alle sue parole così sincere e passionali. Queste delineano l’immagine di una donna immune alle consuetudini. Il suo pensiero volava oltre ogni imposizione sociale e questo la rendeva forte di non dover dimostrare a tutti i costi la sua indipendenza. Sapeva di esserlo e questo bastava. La sua concezione dell’amore andava oltre il matrimonio, oltre l’adulterio e anche oltre l’effettiva realizzazione materiale di tale sentimento. Questa era la sua purezza: amare al di sopra dell’amore stesso.
“[…] Scriverti senza sapere dove sei è un piacere incompleto – Di certo più dolce del non scriverti, perché il suo Scopo vaga verso te che non sei la meta – Ma lontana dalla gioia di te e dai momenti che abbiamo conosciuto. Sei l’unico giudice della loro straziante Dolcezza, ma i momenti che abbiamo avuto sono stati bellissimi, pieni fino all’orlo. […] “
E. Dickinson – Lettera a O.P. Lord, 30 aprile 1882
Questo fa una lettera, altera la realtà creando un strappo spazio-temporale unico e irripetibile
Le lettere d’amore sono un’impronta digitale che resta vivida in eterno. Restano lì anche quando, spesso, dimentichiamo cosa sia una passione: quel cuore che batte e il petto che rischia di aprirsi in due per l’emozione. Sono attimi rari e altamente fugaci, irripetibili per ciascuno di noi… Fin quando, un bel giorno, non li ritroviamo scritti su quel biglietto accartocciato in fondo al cassetto.
“Sottrarre il Carburante dell’Estasi non significa sottrarre l’Estasi. Come polvere da sparo in un Cassetto le passiamo accanto con una Preghiera, è letargo, leggero, di Tuoni”
E. Dickinson – Lettera a O. P. Lord, 1883
Sabrina Casani