Leggi sull’aborto negli Stati Uniti: verso un divieto nazionale dopo le elezioni del 2024?

aborto negli Stati Uniti

Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2024, il dibattito sull’aborto negli Stati Uniti si è intensificato, ponendo i diritti riproduttivi al centro del confronto politico. Oggi, circa metà degli stati americani ha imposto divieti o severe restrizioni all’accesso all’aborto, alimentando tensioni non solo a livello locale, ma anche nazionale. Molti osservatori temono che queste restrizioni possano evolvere in un divieto nazionale, soprattutto se piani come il Project 2025, elaborato da esponenti conservatori, dovessero prendere forma con un nuovo governo.

La situazione attuale delle leggi sull’aborto negli Stati Uniti

Dalla storica decisione della Corte Suprema di annullare Roe contro Wade nel 2022, numerosi stati, principalmente governati da amministrazioni repubblicane, hanno introdotto leggi severe che limitano l’aborto negli Stati Uniti. Questi divieti variano da restrizioni dopo sei settimane di gravidanza a divieti totali, con poche eccezioni. Alcuni stati sono andati oltre, cercando di monitorare e perseguire non solo coloro che praticano aborti, ma anche chi aiuta le donne a ottenere procedure fuori dallo stato di residenza.

Un esempio significativo di queste leggi è il Texas Heartbeat Act, che delega ai cittadini il potere di citare in giudizio chiunque faciliti l’accesso all’aborto dopo sei settimane. Questa tattica giuridica ha aperto la strada ad altre legislazioni simili in vari stati, creando una rete di ostacoli che rende sempre più difficile per le donne accedere ai servizi abortivi.


Il futuro incerto dell’aborto negli Stati Uniti: la battaglia sull’accesso ai farmaci abortivi

Con la crescente difficoltà di accedere agli aborti chirurgici, la situazione dell’aborto negli Stati Uniti diventa sempre più critica. Molti attivisti pro-choice hanno concentrato i loro sforzi sull’accesso ai farmaci abortivi, in particolare il mifepristone. Questo farmaco, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) negli anni 2000, è oggi uno dei metodi più comuni per interrompere una gravidanza nelle fasi iniziali.

Un’azione che potrebbe influenzare significativamente l’accesso all’aborto negli Stati Uniti è quella messa in atto da alcuni gruppi conservatori che hanno avviato cause legali contro l’uso del mifepristone, cercando di limitare o revocare la sua approvazione federale. Se un governo conservatore dovesse salire al potere dopo le elezioni del 2024, potrebbe esercitare pressione sulla FDA per ritirare o limitare ulteriormente l’uso di questi farmaci, riducendo ancora di più le opzioni disponibili per le donne.

Project 2025 e la possibile rivitalizzazione del Comstock Act

Uno dei piani più controversi in discussione è il Project 2025, un documento strategico elaborato da conservatori ed ex membri dell’amministrazione Trump, che propone misure radicali per limitare ulteriormente l’aborto negli Stati Uniti a livello federale. Tra le azioni previste, spicca la possibilità di rivitalizzare il Comstock Act del 1873, una legge che vietava l’invio di materiali abortivi via posta.

Sebbene questa legge sia caduta in disuso da decenni, la sua riscoperta potrebbe avere conseguenze rilevanti. Questa legge potrebbe vietare non solo la distribuzione di pillole abortive per corrispondenza, ma anche l’invio di strumenti medici utilizzati per le procedure abortive chirurgiche. In questo modo, il Comstock Act potrebbe creare le basi per un divieto nazionale, impedendo l’accesso ai mezzi per ottenere un aborto negli Stati Uniti, ma anche negli stati dove la procedura è legale.

Il concetto di fetal personhood

Un concetto legato all’attuale situazione dell’aborto negli Stati Uniti è quello relativo al fetal personhood, un’idea che attribuisce diritti costituzionali ai feti, considerandoli come persone a tutti gli effetti. Questo approccio potrebbe portare a una riformulazione giuridica dell’aborto negli Stati Uniti, paragonandolo a una violazione del diritto alla vita sancito dal Quattordicesimo Emendamento.

Diversi stati hanno già iniziato a sostenere questa teoria, e se un nuovo governo conservatore dovesse influenzare la composizione della Corte Suprema o di altre corti federali, il concetto di fetal personhood potrebbe diventare un tema centrale nei prossimi anni. Questo movimento potrebbe potenzialmente aprire la strada a decisioni legali che rafforzano ulteriormente le restrizioni sull’aborto negli Stati Uniti, fino a dichiarare incostituzionale la sua pratica a livello federale.

Il peso delle elezioni del 2024

La restrizione dell’accesso all’aborto negli Stati Uniti potrebbe aumentare le disuguaglianze, colpendo in particolare le donne a basso reddito e quelle che vivono in stati conservatori. Inoltre, la possibilità di un divieto nazionale potrebbe spingere molte donne a cercare soluzioni illegali o pericolose, con conseguenze devastanti per la salute pubblica.

Le elezioni del 2024 potrebbero segnare una svolta decisiva. Analizzare e comprendere queste dinamiche è fondamentale per comprendere non solo l’evoluzione della società americana, ma anche l’impatto che queste politiche avranno sui diritti delle donne negli anni a venire.

 

Elena Caccioppoli

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