Una fesseria dietro l’altra hanno fatto sì che a perdere sia stato Salvini in Emilia-Romagna, non Lucia Borgonzoni, umiliata e nascosta.
Hai fatto ricorso alle armi più spregevoli e vergognose per vincere queste elezioni.
Hai infangato un ragazzino di 17 anni italiano, incensurato, violato la sua privacy, compromesso il suo futuro, accusandolo consapevolmente di reati che non ha commesso pur di dare in pasto alla folla una preda da sbranare.
Hai usato le mamme, i papà e i bambini di Bibbiano, le loro vite e vicende, come carne da macello elettorale.
Hai sfruttato senza scrupoli la fede, le paure, i simboli.
Hai insultato l’intelligenza e la politica con buongiornissimi, prosciutti, formaggi, selfie e “darei la vita”.
Hai dato in pasto ai tuoi più frustrati cani da insulto donne, uomini, ragazzini. Perfino un 21enne dislessico colpevole solo d’essersi emozionato durante un intervento.
Lo hai preso in giro. Bullo di 46 anni, contro un ragazzino di 21 che parlava di libri, cultura e amore.
Hai inquinato il dibattito portando in una competizione elettorale regionale tematiche che non sono di competenza regionale perché se ti fossi confrontato su quelle, con Bonaccini non ci sarebbe stata partita.
E anche per questo hai tenuto nell’ombra la vera candidata Lucia Borgonzoni, umiliandola, nascondendo agli elettori la loro vera potenziale presidente.
Ma questo ha fatto sì che a perdere non sia stata lei. Ma sia stato tu.
Hai fatto tutto questo, sei stato scorretto come nessuno mai. E non ti è servito.
Hai scoperto che non tutti i popoli sono disposti a farsi umiliare da selfie e foto col cibo. Che ci sono popoli che hanno dignità ed esigono rispetto per sé e i propri figli.
Hai voluto trasformarlo in un referendum su di te. E ti ha detto male. Hai voluto fare lo squalo, sei stato messo in fuga dalle sardine.
Ora traine le conseguenze.
Torna a suonare ai citofoni e a fare il bullo coi ragazzini.
Che stamattina
ci siam svegliati
O Bello Ciao…
Emilio Mola