Nuovi studi USA portano alla luce la probabile causa del diverso aspetto delle facce della Luna. Risposte che non smettono di affascinare.
Sono decenni che l’enigma sulle due diverse facce della Luna appassiona gli scienziati, e non solo. Forse oggi abbiamo la soluzione.
The dark side of the moon:
Citando il titolo del famosissimo album dei Pink Floyd appare fin da subito il fascino che quel lato oscuro della luna ha sempre avuto sugli uomini.
Dai tempi dei tempi la Luna non ha tenuto svegli gli uomini solo a causa di quella sua luminosità che ha ispirato poeti, incuriosito astronomi e arricchito canzoni di ogni sorta.
Negli ultimi 60 anni è anche stato il suo lato oscuro a non far fare sonni tranquilli agli scienziati che, dal lontano 1959, avevano scoperto che la faccia nascosta della Luna non appariva come quella metà che solitamente il nostro satellite ci mostrava.
Anche se, ad essere precisi, noi vediamo un po’ più della metà della Luna. Ne osserviamo infatti il 59%. Ma non è il caso di scendere in sottigliezze.
Ma perché la Luna ha un lato oscuro? Semplicemente perché c’è un lato che non si rivolge mai verso il nostro pianeta. La sua faccia nascosta appartiene a quell’emisfero lunare che non guarda mai a noi. Questo a causa del fatto che il nostro satellite si muove in rotazione sincrona con la Terra.
In poche parole, il tempo che la Luna impiega per ruotare su se stessa, è lo stesso che impiega per fare un giro completo attorno alla Terra.
Come sappiamo dunque l’aspetto dell’altra faccia? In realtà lo conosciamo dal 1959, da quando la sonda lunare sovietica Luna 3 ha inviato sulla Terra le sue immagini.
Le due facce della Luna a confronto:
Cosa si era visto dalle immagini giunte a noi in quel lontano 1959? Si era visto che l’altra metà (ok, il 41%) della Luna che mai avevamo conosciuto, era diversa da quel 59% a cui eravamo abituati!
Un po’ come scoprire l’altra faccia della medaglia. La Luna ricca di grigi scuro e crateri che conoscevamo, appariva dall’altra parte priva dei resti di quelle colate laviche.
Chissà cosa avrebbe detto Galileo, che nel 1609 aveva puntato il suo cannocchiale proprio verso la Luna, primo uomo a vederla così da vicino. Tanto da smantellare antiche concezioni che la volevano liscia, perfetta e intonsa.
La scoperta:
Lo studio che spiega la probabile causa di questa diversa natura delle due facce della Luna è stato pubblicato sulla rivista Science Advances. Gli studiosi della Brown University (USA) hanno unito le loro forze con la Purdue University, la Standford University, il Jet Propulsion Laboratory della Nasa e il Lunar and Planetary Science Laboratory in Arizona.
La teoria di questo stuolo di ricercatori e voci autorevoli sostiene che le diverse facce della Luna siano dovute principalmente ad un impatto avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa. L’impatto che avrebbe creato il bacino Polo Sud-Aitek (Spa).
Questo avrebbe causato la fuoriuscita di elementi trasportanti calore e flussi di lava annessi che avrebbero influito sulla faccia a noi nota.
Ciò che è sostenuto dai ricercatori è frutto di simulazioni che hanno permesso di ripercorrere l’impatto che Luna avrebbe subito miliardi di anni fa.
Certo che se ne è fatta di strada. Galileo disegnava una parte della Luna. Una sonda spaziale ci ha mostrato il suo lato nascosto. E una simulazione computerizzata cerca di spiegarne le diverse nature.
Il tempo passa. Gli strumenti per indagarla cambiano. Ma il suo fascino resta lo stesso.