La città-fortezza di Palmanova, avvolta dalla sua maestosa struttura e circondata da mistero, rappresenta un simbolo di ingegneria militare e di strategia difensiva. Incastonata nel contesto storico della Repubblica di Venezia nel 1593, questa fortezza è stata plasmata con una precisione architettonica e un’intelligenza bellica sorprendente. Le sue mura, con una forma unica a stella a nove punte, non erano semplici ornamenti estetici, ma costituivano un intricato labirinto di difese progettate per resistere a qualsiasi assedio. Ogni dettaglio della sua struttura racchiude segreti e sfide che hanno sfidato il tempo, rendendo questa città un’icona di inespugnabilità nel corso dei secoli.
Nel cuore del Friuli-Venezia Giulia, sorge la maestosa città-fortezza di Palmanova, un gioiello architettonico dalla forma unica e dalle difese impenetrabili. Abitata da quasi 5.500 persone, questa città è nota per la sua straordinaria costruzione che la rende un’opera difensiva senza pari.
Ma cosa rende così speciale questa città, oltre alla sua struttura a stella a nove punte che le conferisce l’appellativo di “Città Stellata”? E qual è il segreto dietro la sua impenetrabilità?
La Repubblica di Venezia, nel lontano 1593, fu artefice della creazione di questa formidabile roccaforte, con un obiettivo preciso: sviluppare la fortezza più difficile da conquistare al mondo. Per raggiungere questo scopo, i Veneziani si affidarono ai migliori ingegneri militari del tempo, i quali tracciarono la pianta a stella a nove punte di Palmanova. Questo design non era un semplice ornamento: ogni dettaglio, ogni dimensione e forma aveva uno scopo bellico preciso.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, la forma stellare di Palmanova non era un mero elemento decorativo, ma rappresentava un’implementazione strategica per la difesa. Ogni lato delle mura, lungo circa 400 metri, era stato calcolato in modo da adattarsi alla gittata dei cannoni, garantendo la protezione dell’intero perimetro della città. Gli edifici all’interno delle mura, progettati più bassi rispetto alle stesse, rendevano invisibili i punti cruciali della fortezza agli assalitori, mantenendoli al riparo dai colpi dei cannoni nemici. Addirittura, il campanile del duomo, con la sua struttura proporzionalmente ridotta, si mimetizzava tra gli edifici circostanti.
Le nove punte, identificate come baluardi, non erano solo elementi decorativi, ma costituivano un’ulteriore difesa della città. Questi terrapieni erano rivestiti da mura in pietra che, grazie alla loro forma, erano in grado di deviare le palle di cannone, limitando così i danni inflitti alla città.
Tuttavia, i baluardi non rappresentavano l’unica linea difensiva. Essi erano collegati tra loro da cortine, muraglie lunghe e dritte protette da ulteriori terrapieni chiamati falsebraghe. In cima a ogni baluardo, venivano posizionati i cannoni e costruite logge in pietra a protezione dei soldati di guardia.
Oltre a queste strutture, Palmanova era interconnessa da gallerie di transito, tunnel segreti che collegavano i baluardi al fossato esterno lungo 4 km, che ancora oggi circonda la città. Questi passaggi permettevano il movimento segreto dei soldati lungo l’intero perimetro della fortezza.
Tuttavia, l’ingresso dalla porta non era meno complicato. Un complesso sistema di porte, controporte e ponti levatoi posizionati attorno ai rivellini componeva la struttura difensiva che avrebbe impedito l’accesso alla città.
Ma qual era il valore di Palmanova? La città non nascondeva ricchezze da saccheggiare o personalità di spicco da proteggere. La sua ricchezza risiedeva nella sua posizione strategica, simboleggiando la potenza della Repubblica di Venezia.
Tuttavia, nel corso dei secoli, l’inaccessibilità di Palmanova fu messa alla prova. Nel 1797, più di 200 anni dopo la sua fondazione, gli Asburgo riuscirono ad entrare senza sparare un solo colpo di cannone. Due ufficiali asburgici raggirarono le difese, imbucandosi nella cittadella insieme a un contingente di soldati, sfruttando l’ingenuità dei guardiani e dei punti deboli della struttura difensiva.
Nonostante la sconfitta, Palmanova ha continuato a vivere diverse fasi storiche, tra cui la dominazione francese, durante la quale la città subì ulteriori modifiche architettoniche che la portarono all’aspetto attuale.
Oggi, Palmanova, patrimonio dell’UNESCO e parte dei Borghi più belli d’Italia, è uno spettacolo da non perdere durante le sue affascinanti rievocazioni storiche che ogni anno la animano. Visitare questa città è un’esperienza unica per immergersi nella storia e nell’ingegneria militare del passato, ammirando la grandiosità di una fortezza concepita per resistere alle sfide del tempo.