Dal rapporto Smart City Index 2020 elaborato da EY emerge che Trento è la città più sostenibile d’Italia per trasporti, energia e ambiente. Lodevole l’impegno della città per infrastrutture inclusive, accessibili e realizzate nel segno della sostenibilità ambientale. La città trentina è seguita da Torino, Bologna, Mantova, Milano, Bolzano e Brescia. Il grado di equilibrio tra mobilità, energia e ambiente è perfetto in quasi tutte le prime 7 città che di fatto occupano le prime posizioni in tutte le classifiche parziali, segnale che riescono a portare avanti i loro investimenti infrastrutturali in sostenibilità in maniera omogenea sui vari fronti.
Gli indicatori che sono stati presi in considerazione sono quattro: sostenibilità, resilienza, accessibilità e inclusività. In generale le infrastrutture urbane stanno evolvendo in maniera sensibile verso la sostenibilità, per essere a basso impatto ambientale, con minori emissioni carbonio, decongestionamento del traffico e diminuzione dei tempi di percorrenza. Tale trend riguarda soprattutto tre reti su cui si basa il funzionamento della città: le reti di trasporto (diminuzione del parco auto circolante totale, riduzione di veicoli inquinanti con mobilità elettrica/ibrida); le reti energetiche (ricorso ad energie alternative come idroelettrico, eolico, solare fotovoltaico, biomasse, geotermico, nella produzione di energia, nella diffusione del teleriscaldamento); le reti ambientali (reti idriche, impianti di depurazione, disponibilità di verde urbano, reti di raccolta differenziata dei rifiuti).
Le Agende regionali per lo sviluppo sostenibile
Ebbene, queste città proseguono su questo cammino virtuoso visto che sono impegnate nella realizzazione delle loro Agende per lo sviluppo sostenibile. Dopo la Carta di Bologna per l’Ambiente, ad esempio, anche la città metropolitana di Torino è pronta a far partire la propria Agenda territoriale per lo sviluppo sostenibile: si tratta di iniziative che si inseriscono nella strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, lo strumento operativo utilizzato dalle Regioni per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda Onu 2030. Traguardi resi ancora più difficili dall’emergenza sanitaria in corso.
Mobilità sostenibile
Milano raggiunge alte posizioni grazie all’utilizzo della mobilità condivisa. Una posizione confermata anche dal nuovo Indice di Mobilità Sostenibile di Agici per le 14 città metropolitane italiane. Lo studio indica la città lombarda come città più virtuosa in Italia dal punto di vista della sostenibilità del sistema di trasporti. Milano è seguita da Firenze e Bologna: Firenze si prende una rivincita visto che nel rapporto Smart City Index 2020 si posizionava dopo il 20esimo posto. L’Indice misura le performance negli aspetti più rilevanti della mobilità, attraverso la raccolta di diversi indicatori, dal trasporto privato e pubblico alla mobilità dolce e in sharing, dall’integrazione modale all’impatto sulla salute dei cittadini.
Divario Nord e Sud
Purtroppo i rapporti evidenziano sempre un forte divario tra Nord e Sud del Paese. Nell’Indice di Mobilità Sostenibile Palermo e Napoli sono le città peggiori. Catania e Crotone sono invece agli ultimi posti nello Smart City Index 2020. Ma c’è una buona notizia sulla gestione dei rifiuti.
Comuni Ricicloni
Sempre in tema di sostenibilità, è uscito il Rapporto annuale di Legambiente sulle migliori performance dei Comuni nella gestione dei rifiuti: “Comuni Ricicloni”.
Sono 598 i Comuni Rifiuti Free, quelli dove ogni cittadino produce al massimo 75 chili di secco residuo all’anno: 51 in più dello scorso anno.
Il Nord-Est giuda la classifica grazie al sistema di raccolta “porta a porta” e alla tariffazione puntuale. Veneto e Trentino Alto Adige sono le regioni più virtuose. Tra i capoluoghi di provincia sono solo 4 le città che rientrano nei parametri dei Comuni Rifiuti Free: Pordenone, Trento e Treviso in testa, seguiti da Belluno. Il Centro Italia rimane stabile. Cresce invece il Sud. E questa è la buona notizia.
Nel Meridione i Comuni Rifiuti Free sono passati da 84 a 122 e pesano, ora, per il 20,4% sul totale dei comuni in graduatoria. Il merito di questo riscatto va, soprattutto, all’Abruzzo, che porta i comuni virtuosi da 15 a 38 (con un balzo dal 5 al 12% sul totale dei comuni della Regione), alla Campania che sale da 23 a 36 comuni (dal 4 al 7%) e alla Sicilia che passa da uno a otto comuni (da 0 a 2%), tra cui Misilmeri (PA) di oltre 30mila abitanti.
Marta Fresolone