Le città degli Stati Uniti tra accoglienza e discriminazione per la comunità LGBTQIA+

discriminazione per la comunità LGBTQIA+

LGBT Solidarity Rally in front of the Stonewall Inn in solidarity with every immigrant, asylum seeker, refugee and every person impacted by Donald Trump's illegal, immoral, unconstitutional and un-American executive orders.

Una recente ricerca ha gettato luce sul livello di accoglienza, ma soprattutto, evidenziando le dieci città americane che registrano forte discriminazione per la comunità LGBTQIA+.


Nel tessuto variegato delle città americane, emergono realtà che abbracciano e accolgono la comunità LGBTQIA+, mentre altre sembrano ancora intrappolate in mentalità restrittive e leggi discriminatorie. È quanto emerge da una recente ricerca condotta da Clever Real Estate, che ha esplorato il panorama urbano degli Stati Uniti, rivelando una lista delle dieci città meno accoglienti nei confronti della comunità LGBTQIA+.

Questa analisi approfondita si basa su una serie di 14 parametri, tra cui la dimensione della popolazione LGBTQIA+, l’accesso a servizi sanitari specifici, eventi Pride, il tasso di opposizione al matrimonio tra persone dello stesso sesso, e la presenza di bar e locali queer. Il quadro che emerge è piuttosto sconfortante: Memphis, nel Tennessee, si posiziona al vertice di questa lista, seguita da Houston, in Texas, e Jacksonville, in Florida.

Ciò che colpisce è il quadro disomogeneo degli Stati in cima a questa poco lusinghiera classifica. È evidente come le città in fondo a questa lista condividano una caratteristica chiave: la presenza di legislazioni ostili nei confronti della comunità LGBTQIA+. Sette delle dieci città meno accoglienti si trovano in Stati che hanno adottato leggi come il “Don’t Say Gay”, ritenute tra le più restrittive e discriminatorie nei confronti degli americani LGBTQIA+.

Tuttavia, non tutto è avvolto da un alone di pessimismo. Alcune note positive emergono anche da questa indagine: Houston ospita uno dei pochi bar lesbici rimasti negli Stati Uniti, il Pearl Bar. Inoltre, città come Jacksonville vantano una bassa percentuale di residenti contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso, offrendo piccole speranze in un contesto altrimenti poco inclusivo.

Questa ricerca mette in luce un dato preoccupante: il 38% degli americani continua a opporsi al matrimonio tra persone dello stesso sesso, con una disparità significativa tra le generazioni, dove i ‘boomer’ esprimono un tasso di opposizione del 68% superiore rispetto ai ‘millennial’.

Parallelamente, la ricerca ha identificato anche le città più inclusive e accoglienti per la comunità LGBTQIA+. San Francisco, in California, si posiziona al top di questa lista, seguita da Hartford, in Connecticut, e Las Vegas, in Nevada. Queste città si distinguono per la loro apertura e supporto alla diversità.

Il contesto urbano americano è dunque un intricato mosaico di accoglienza e discriminazione, un riflesso delle sfide e dei progressi che ancora caratterizzano la lotta per i diritti e l’inclusione della comunità LGBTQIA+.

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