Dalla correzione automatica agli algoritmi dei social l’intelligenza artificiale (ai) si trova ovunque. questa tecnologia sta crescendo esponenzialmente – ha la potenzialità di superare presto i livelli umani di intelligenza. Può essere una forza per il bene in tanti modi. Ma cosa succede quando gli eserciti progettano l’ai per uccidere autonomamente? la “campagna per fermare i robot killer” si è schierata.
Che cos’è la AI?
L’ AI ovvero l’artificial intelligence è il ramo della computer science che studia lo sviluppo di sistemi hardware e software dotati di specifiche capacità tipiche dell’essere umano (interazione con l’ambiente, apprendimento e adattamento, ragionamento e pianificazione), capaci di perseguire autonomamente una finalità definita, prendendo decisioni che fino a quel momento erano solitamente affidate alle persone.
L’Intelligenza Artificiale è un campo di ricerca basata sullo studio della programmazione e progettazione di sistemi che puntano a dotare le macchine di una o più caratteristiche considerate tipicamente umane come: l’apprendimento, la percezione visiva o la percezione spazio-temporale.
Per capire meglio il rischio a cui andiamo incontro con l’impiego dei Robot Killer dobbiamo chiarire i quattro livelli di cui è composta la AI:
- Macchine reattive: ovvero macchine che non possono basarsi su ricorsi o sensazioni per prendere decisioni improvvise;
- Macchine con memoria limitata: questo tipo di macchine possono basarsi su alcune esperienze passate salvate su una memoria temporanea. I ricordi acquisiti da questo tipo di AI sono transitori e vengono frequentemente cancellati per fare spazio. Un esempio di macchine con memoria limitata sono i sistemi utilizzati nelle automobili per il controllo delle strisce pedonali e degli ostacoli sulla strada;
- Teoria della mente: per il momento è questo il livello che segna il confine tra le macchine che si costruiscono adesso e quelle che verranno costruite in futuro. Si prevede infatti che in futuro le AI saranno in grado di comprendere le emozioni e gli stati d’animo delle persone reagendo di conseguenza. Questo è un punto fondamentale perché, in previsione di una costante collaborazione tra uomini e macchine, sarà necessario che queste ultime sappiano adattarsi alle diverse situazioni;
- Macchine autocoscienti: Questo è il livello finale nella costruzione di AI. Siamo adesso molto lontani, ma, secondo Hintze sarà necessario concentrarsi prima sulla concezione della memoria e successivamente sull’apprendimento e sulla capacità di prendere decisioni basandoci su esperienze passate;
Che rischi corriamo con l’impiego smisurato delle AI?
Elon Musk sostiene l’AI potrà superare l’intelligenza umana nel giro di 20 o 30 anni. Secondo Musk, come è già ben noto che le AI sono in grado di battere campioni di videogiochi in alcuni War Games e presto saranno in grado di sconfiggerci in guerre reali.
La rivista Business insider riporta che i progetti che preoccupano maggiormente Musk sono quelli portati avanti da Deep Mind. Una società che Google ha acquisito nel 2010 e che tra le varie creazioni registra una connessione neurale in grado di combinare i modelli degli algoritmi con la potenza dei supercomputer odierni.
Per Musk le AI costituiscono un pericolo concreto, maggiore delle armi nucleari. E lo sono sul serio se le pensiamo in un’ottica di attacchi sferzati da intelligenze superiori ma del tutto prive di empatia e di capacità di mettere in dubbio le azioni prima di compierle.
In conclusione, il problema non è che le AI siano buone o cattive, è che non sono in grado di decidere per la vite umane perché non sanno dare loro il giusto valore.
Con i robot killer si prospettano futuri distopici sulla scia di Orwell?
Fortunatamente non siamo ancora in grado di dare una risposta a questo interrogativo. Vero è che, dai pronostici e dunque dalla diffusione delle AI, è stata schierata la Campagna per fermare i Robot Killer, che riporta: “ Technology should be used to empower all people, not to reduce us” ed un sito sul quale possiamo vedere gli aggiornamenti sull’uso delle AI per scopi bellici.
Per il momento le AI sono utilizzate come supporto agli umani, ma un giorno finiremo per essere i bersagli invece degli alleati?