Si offre lavoro a stagisti neolaureati, automuniti, conoscenza 2 lingue straniere, con meno di 25 anni. E con esperienza.
Se il tuo lavoro è in una piccola azienda, quando il tuo capo cercava un nuovo collaboratore ti avrà sicuramente chiesto se conoscevi qualcuno che poteva ‘darvi una mano’, supportarvi in qualche progetto, smaltire del lavoro che non riuscivate a gestire da soli oppure semplicemente sostituire la segretaria.
Quando si parla di lavoro, la ricerca di un nuovo collaboratore da inserire in azienda non è compito facile, soprattutto se viene svolta da te, dai tuoi colleghi o da qualsiasi altro impiegato non specializzato. E non perché tu non ne sia capace, ma molto più semplicemente perché non hai tempo.
Le aziende più grandi e strutturate si avvalgono generalmente di agenzie del lavoro che fungono da intermediarie tra domanda e offerta, oppure hanno al loro interno un dipartimento che si occupa proprio delle Risorse Umane. Le più piccole, invece, spesso non posso permettersi l’intervento di esterni e gestiscono internamente la selezione. O almeno ci provano.
Tu ti dividi già tra millecinquecento cose, mail da scrivere, telefonate da fare, presentazioni da preparare, documenti da compilare e controllare. Il tempo per cercare il tuo futuro collega proprio non ce l’hai. Capita però un bel giorno, poi un altro, e poi un altro ancora, che dedichi una piccola parte del tuo tempo in ufficio a cercarlo davvero il nuovo collaboratore, perché pensi che, in fondo, è nel tuo interesse trovare una persona preparata. E si dà il caso che riesci a selezionare alcuni profili davvero interessanti e qualificati. Allora ne parli con il tuo capo, organizzate i colloqui, conoscete i candidati e – pensa un po’- riuscite a individuare quello giusto per voi.
Scatta quindi il momento clou dell’‘offerta del lavoro’, ovvero la comunicazione al prescelto della proposta con tutti i dettagli su tipologia contrattuale, inquadramento, retribuzione e orario lavorativo. E qui inizia il flagello: senti avanzare una proposta più indecente dell’altra, fatta di ore lavorative non retribuite perché il futuro collaboratore ‘deve imparare’, offerte di stage col minimo rimborso spese, contrattini da due soldi a scadenza quasi settimanale.
“C’è tanta gente che sta cercando lavoro, troveremo prima o poi qualcuno che accetti”. Queste le parole vomitate senza ritegno dal tuo capo dopo che hai analizzato decine e decine di Curriculum Vitae, lo stesso capo che però quando ti ha chiesto di cercare ‘qualcuno’ si è raccomandato che fosse donna, neolaureata col massimo dei voti, con meno di 25 anni, che parlasse due lingue straniere e residente in città. Ah già, dimenticavo, anche automunita e con esperienza.
Ecco, basti notare che ognuno di questi requisiti ne esclude almeno un altro. E allora tu sei ancora qui, come un cane che si morde la coda, ancora a cercare il candidato perfetto per il lavoro o per il tuo capo, in bilico nel decidere se continuare a dargli in pasto cv di neolaureate speranzose oppure rinunciare al nuovo collega.
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Annachiara Cagnazzo