Lavoro e impatto tecnologico: in 5 anni cambierà il 60% delle occupazioni

Lavoro e impatto tecnologico

In tempi di innovazione tecnologica, il mondo del lavoro sta cambiando considerevolmente e rapidamente. Il binomio lavoro e impatto tecnologico, infatti, si fa via via sempre più significativo. È quanto fa notare il “Forum sul lavoro del futuro e le nuove competenze”, organizzato da Il Sole 24 Ore. I dati ci preannunciano un notevole e radicale cambiamento da qui ai prossimi 5 anni: il 50-60% delle attività svolte ad oggi, subiranno modifiche in tempi molto brevi. Una vera e propria fase di profondo cambiamento che coinvolgerà i lavoratori di oggi e quelli di domani.

Questa spinta verso una sempre più pregnante innovazione tecnologica, sta a significare che le competenze di ciascuno sono destinante ad aggiornarsi e adattarsi di continuo. Il rischio, altrimenti, è quello di mettere seriamente a rischio la possibilità di crescere ed innovare. Oggi prevale l’idea che sia necessario istruirsi e riqualificarsi, in modo da restare sempre al passo con i tempi e seguire il mercato del lavoro in continuo mutamento.




Il cambiamento in atto

Questo forte impatto sull’occupazione e sul modo in cui lavoreremo, alimenta significativamente il dibattito pubblico. Nel mondo del lavoro italiano lo scenario appena delineato è caratterizzato da alcune carenze. Secondo Donato Iacovone, amministratore delegato EY in Italia, in particolar modo si evidenzia una carenza di investimenti in innovazione e ricerca e una scarsa specializzazione nei settori high-tech.

È richiesto un modo diverso di intendere il lavoro, poiché si stima che il 60% delle occupazioni prenderà delle sembianze nuove in breve tempo: il cambiamento è già in atto ed avrà effetti considerevoli nell’arco di 5 anni. Sul futuro del lavoro emergono altri dati interessanti. Secondo le previsioni EY su dati Ocse e World Economic Forum, si sta verificando una polarizzazione tra chi ha le capacità per competere in un mercato digitale e globalizzato (più richiesti e ben retribuiti) e chi invece compete per posti a bassa qualificazione (meno richiesti e poco retribuiti).

Una vera sfida per tutti: non solo per chi già ha intrapreso il percorso lavorativo, ma anche per coloro i quali si stanno formando per intraprenderlo. Le abilità richieste non saranno più le stesse e ciò riguarderà i settori più disparati, fino al punto che il binomio lavoro e impatto tecnologico assumerà una connotazione che al momento non possiamo neppure immaginare.

Martina Monti

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