Lavoratori: sottopagati e stressati
Ottenere il lavoro dei sogni non è un’impresa facile. Troppo spesso pur di lavorare si accettano condizioni assurde a dir poco precarie: turni estenuanti, salari estremamente bassi ed umiliazioni costanti. Quelli che dicono la solita stereotipata frase: ”Oggi nessuno ha più voglia di lavorare”, evidentemente non sono a conoscenza delle pessime condizioni a cui vengono sottoposti molti lavoratori. Tutti vorrebbero ottenere solo un’occupazione lavorativa per poter semplicemente ”sopravvivere”. Il costo della vita aumenta di anno in anno ma purtroppo in Paesi come l’Italia risulta davvero complicato lavorare onestamente e con uno stipendio equo, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19 e con l’attuale situazione economica che è a dir poco disastrosa.
Lavoratori e ”Burnout Syndrome”
Si parla spesso di stress causato dal lavoro, un argomento da non sottovalutare assolutamente. A chi non è capitato di sentirsi sopraffatto dalla solita routine lavorativa? Questo può diventare un malessere cronico che rende infelici, scontrosi e disinteressati al proprio operato, fino a all’esaurimento emotivo oltre che fisico. Nell’ambito lavorativo si è spesso sotto pressione che non sempre è redditizia, ciò provoca ansia e stress, soprattutto quando le condizioni lavorative sono inadeguate. Si tratta di: ”Burnout Syndrome” dall’Inglese ”to burn, bruciare o scoppiare”. Questa è causata principalmente da: insoddisfazione, logoramento, affaticamento, delusione, ambito lavorativo ostile o problemi con il proprio datore di lavoro. Solo alcune tra le principali cause che comportano un forte malessere. La Burnout Syndrome è stata riconosciuta come: sindrome nel 2019 ed è presente nel testo di riferimento globale per tutte le patologie e le condizioni di salute denominato: ”International Classification of Disease (ICD)”.
Annunci improbabili e false promesse
‘’Assumiamo persone volenterose’’ è questa la tipica frase che capita di leggere su annunci lavorativi dove si cerca personale per un tempo pieno magari a soli 600,00 euro al mese, con orari assurdi e molte volte senza contratto. Grazie alle numerose applicazioni o siti web non dovrebbe risultare difficile trovare un lavoro. Contrariamente ci sono molte possibilità di imbattersi in truffe ed annunci falsi o ambigui. In molti casi le offerte ingannevoli si riconoscono subito, basta fare attenzione a dettagli come: quando non è chiaro il ruolo per cui si cerca personale, viene chiesto denaro, non sono specificati i necessari requisiti richiesti oppure vengono richiesti documenti, dati personali e firma. Insomma questi sono alcuni dei ”campanelli d’allarme” che ci dovrebbero far insospettire. Inoltre avviene spesso anche fare false promesse come: aumento di stipendio, benefit o altre promozioni .
Lavoratori precari
Il salario minimo in: Italia, Svezia, Finlandia, Cipro ed Austria ancora non è stato introdotto a differenze degli altri 21 Paesi dell’Unione Europea. Questa è una vera e propria ”soglia minima” sotto alla quale il datore di lavoro non può andare. In Italia ci sono 3 milioni di precari, 4 inclusi gli inattivi. Nel 2019 il salario in Italia era tra i più bassi d’Europa, mentre dopo la pandemia ha raggiunto i 30 mila euro lordi annuali, ma c’è ancora molto da migliorare. La maggior parte della popolazione fa lavori precari, si è sfruttati e sottopagati, sottoposti a turni sfiancanti che vanno ben oltre la soglia di legalità. Questa situazione lavorativa precaria spesso si protrae per lunghi periodi e crea una forte incertezza per il futuro. Il precario è soggetto a lavoro discontinuo e solo 4 persone su 10 hanno lavorato almeno per l’80% del tempo.
Contratto a tempo indeterminato: sogno o realtà?
Molti aspirano al famoso ”contratto a tempo indeterminato”. Questo è un accordo tra lavoratore e datore di lavoro che implica un rapporto lavorativo duraturo senza limiti di tempo. Deve essere in forma scritta e rispettare tutti gli estremi del rapporto di lavoro, come: le mansioni, data ed inizio del rapporto, inquadramento, retribuzione, condizioni di preavviso in caso di recesso dal contratto…Tuttavia, in molti casi questo tipo di contratto è difficile da ottenere, diventa quasi un sogno irraggiungibile. Spesso si inizia un rapporto lavorati a tempo determinato, che non sempre diventa poi indeterminato. Le condizioni lavorative sono di fondamentale importanza e accade troppo spesso purtroppo che i lavoratori non ricevono il giusto supporto.
Mobbing e soprusi: come salvaguardarsi?
Cos’è il ”mobbing”? Questo termine indica vari comportamenti uniti dallo scopo di: umiliare e mortificare il lavoratore. Il datore di lavoro, non può insultare i dipendenti né tantomeno beffeggiarli. Attraverso il mobbing si tende ad isolare la vittima facendola così sentire sola ed umiliata in un ambiente lavorativo ostile. Nei casi più gravi si può andare incontro addirittura alle molestie da parte dei propri superiori. Questo reato non ha ancora una specifica legge. In Italia ci si avvale di alcune norme giurisprudenziali per salvaguardarsi dal fenomeno e sono state depositate dal 2019 proposte di legge, integrando l’articolo del codice penale 612-ter “Atti vessatori in ambito lavorativo”. In attesa di una legge contro il mobbing, la vittima può tutelarsi rivolgendosi ad alcuni enti come: il responsabile dei lavoratori per la sicurezza, c.d. “R.L.S.”, o il comitato unico di garanzia, c.d. “C.U.G.”, oltre alla richiesta di risarcimento per danni morali o fisici.