Colesville, Stato di New York. Una sconvolgente realtà viene svelata quando il padrone di casa di Serina Madden, 31 anni, ha inviato una segnalazione alla polizia locale. In casa di Serina, oramai da giorni, vi era il cadavere di sua figlia maggiore, Belladonna, di 10 anni. La bimba era disabile e probabilmente è morta per cause naturali.
I figli più piccoli interagivano con il cadavere
La cosa che sta sconvolgendo gli Stati Uniti è l’atteggiamento della 31enne che ha lasciato che i suoi figli più piccoli, di 2 e 9 anni, interagissero con il cadavere della sorella giocandoci e dormendoci accanto come nulla fosse.
Belladonna è stata trovata il 18 febbraio. I primi reperti autoptici confermerebbero che la bambina era morta da almeno due giorni. Mentre le autorità indagano per scoprire le cause del decesso, la madre è stata accusata di incuranza e negligenza nei confronti dei sui tre figli, ma non di omicidio.
Fuori su cauzione
Se la sua posizione non si aggraverà e rimarranno a suo carico solo queste accuse Serina Madden rischia un anno di carcere o tre anni di libertà vigilata, secondo la legge che regola lo Stato di New York.
Al momento, avendo pagato la cauzione, è uscita dalla prigione della contea di Broome, dove era stata inizialmente detenuta. Ad essere stato messo in pericolo c’è anche il benessere dei sui figli minori che sono stati lasciati liberi di giocare e dormire accanto alla sorella morta, come niente fosse per due giorni interi e che potrebbero riportare pesanti traumi psicologici.
Non creare mostri
Vi è molta cautela circa questo caso che sta scuotendo l’opinione pubblica americana. La cautela dovuta prima di marchiare per sempre una donna con il timbro di “mostro”. Potrebbe essere stato un momento di panico o un rifiuto psicologico nei confronti della morte della sua bambina a determinare la macabra scena. Ma potrebbe trattarsi anche di una spietata noncuranza e incapacità di affrontare la situazione.
Si indaga quindi sulle abitudini famigliari e sui rapporti personali di Serina che potrebbero fornire una qualche spiegazione circa il motivo per cui non abbia immediatamente chiamato l’ambulanza o la polizia, una volta accortasi del decesso di Belladonna.
Dai giornali americani non si evince alcuna responsabilità del padre della bimba, Patrick Loke, e non è trapelato nulla circa dove si trovasse l’uomo in quei giorni. Il The Sun ha riportato solo lo straziante messaggio che l’uomo ha postato sul suo profilo Facebook:
Alla mia bella primogenita, Belladonna. Potrai stare in Paradiso ora. Papà, mamma, Keegan e Patty Jo ti amano e ci mancherai per sempre. Vai a correre con Wally e Ollie…
Marta Migliardi