La Cina arresta Jimmy Lai, esponente del movimento pro-democrazia e fondatore del giornale Apple Daily. Ma Hong Kong non si arrende.
Hong Kong – L’arresto di Jimmy Lai è avvenuto lunedì mattina. Lai è l’esponente cinese del movimento pro-democrazia e fondatore del giornale Apple Daily ed è stato arrestato per sospetta collusione con forze straniere ai danni della Cina. L’accusa è mossa sulla base della nuova e controversa legge sulla sicurezza nazionale che ha lo scopo di reprimere ogni sentimento di rivendicazione e autonomia.
Quasi 200 poliziotti (un numero decisamente esagerato) hanno perquisito e messo a soqquadro la sede di Apple Daily.
Alla fine della retata durata 9 ore, hanno arrestato 10 persone, compresa la giovane attivista Agnes Chow, ex leader del gruppo democratico Demosisto. Jimmy Lai è stato rilasciato in tarda serata, all’indomani del suo arresto per la violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale, con il pagamento di una cauzione di 500.000 dollari (quasi 55 mila euro). I media locali riportano anche la notizia del rilascio su cauzione di Agnes Chow.
A Hong Kong sta accadendo quello che più si temeva. L’arresto di Jimmy Lai e dei suoi collaboratori, è il culmine di un anno di proteste pro-democrazia. Proteste che hanno agitato il territorio dell’ex colonia inglese, divenuto il luogo di scontro entro due opposte ideologie – il liberalismo e l’autoritarismo.
Jimmy Lai, da sempre critico nei confronti di Pechino, è considerato una potente voce a sostegno del movimento pro-democrazia di Hong Kong. Nel 1995 fonda Apple Daily per raccontare in toni sensazionalistici gli scandali politici ed economici di Hong Kong. Apple Daily riesce a vendere in fretta migliaia di copie, diventando il tabloid più letto della regione. Lo scorso febbraio Lai viene arrestato a causa della sua partecipazione alle proteste antigovernative e rilasciato su cauzione. Il suo arresto odierno, invece, è il chiaro segnale di come il governo di Pechino intende usare la nuova legge per limitare la libertà di stampa.
La nuova legge sulla sicurezza nazionale
La nuova legge sulla sicurezza, approvata lo scorso giugno e accolta da molti attivisti pro-democrazia come “la fine di Hong Kong”, ha come obiettivo quello di combattere la sovversione, il terrorismo e la collusione con forze straniere. Pechino sostiene la necessità della legge di frenare l’instabilità causata dalle proteste antigovernative dello scorso anno. Ma questo altro non è che un ennesimo strumento di repressione.
In meno di sei settimane da quando la legge è stata approvata, le autorità cinesi hanno arrestato decine di cittadini, solo per aver impugnato le bandiere dell’indipendenza di Hong Kong o esposto slogan di protesta.
Il governo cinese riuscirà a inibire la comunità di Hong Kong?
Con l’arresto di Jimmy Lai il governo di Pechino ha compiuto un’azione simbolica che fungesse da “avvertimento” . Ciò al fine di dissuadere gli attivisti pro-democrazia dal protestare pubblicamente. Ha funzionato? Per il momento, più che inibire la comunità, questo affronto alla libertà di espressione ha sortito l’effetto opposto. I cittadini di Hong Kong stanno dimostrando ancora più forza, perseveranza e determinazione nella lotta per rivendicare la loro autonomia.
I residenti di Hong Kong si sono immediatamente mobilitati a suo favore.
Intorno alle 2 del mattino di martedì 11 agosto, c’era già la fila per acquistare le copie di Apple Daily in segno di sostegno. Un lettore ha scritto al giornale: “Anche se Apple Daily pubblicasse solo un pacchetto di fogli bianchi, lo compreremo tutti”.
Dai social è partita una campagna di solidarietà lanciata dagli hashtag #SupportAppleDaily e #WeNeedAppleDaily. Gli acquisti in borsa dei titoli Next Digital, ovvero società che edita il tabloid Apple Daily, sono aumentati del +520%, dopo un picco all’800% e la tiratura del giornale è passata a 550.000 copie dalle 70.000 normali. (Fonte dati: ANSA)
Apple Daily ha dichiarato: “In questa attuale Hong Kong, sotto il cielo più buio e il più freddo dei terreni gelati, ci sono momenti luccicanti e luoghi caldi. Avendovi con noi insieme, Apple Daily continuerà a combattere!”