L’Argentina riconosce il terzo genere: è il primo paese dell’America Latina

Argentina

Alberto Fernandez

Una “X” in alternativa a “M” e “F”: l’Argentina diventa il primo paese sudamericano a riconoscere le identità non binarie.

L’Argentina riconosce il terzo genere sui documenti

Sui documenti argentini, dal 21 luglio 2021, è possibile scegliere di essere contrassegnati con una “X” sotto la voce “genere”. I cittadini argentini che non si riconoscono nei generi maschile o femminile potranno quindi vedere modificati le proprie carte di identità e passaporti. “Ci sono altre identità oltre a quella dell’uomo e della donna, e devono essere rispettate”, ha detto il premier Alberto Fernàndez presentando la legge.«L’ideale sarà quando tutti noi saremo solo chi siamo e a nessuno interesserà il genere delle persone», ha proseguito.



Il decreto

Il decreto, a firma del presidente Fernàndez, adegua i documenti di identità alla legge già presente (n° 26.743), che stabilisce il diritto all’identità di genere. Tale legge, approvata nel 2012, consentiva a chiunque di modificare nome e genere sui documenti tramite una procedura semplificata. Il nuovo decreto stabilisce per la lettera “X” i significati di “non binario, indeterminato, non specificato, indefinito, non informato, autopercepito, non consegnato; o un altro significato con cui potrebbe identificarsi la persona che non si sente inclusa nel binomio maschile/femminile”. Con questo decreto l’Argentina riconosce il terzo genere e diventa uno dei pochi stati al mondo a scriverlo sui documenti.

Una questione politica

Perché sono così rari i casi di stati che compiono questi passi? 

 Secondo Human Rights Watch, tra l’altro, l’Organizzazione internazionale dell’Aviazione civile (ICAO) consente già che sui passaporti ci siano tre diverse opzioni per quanto riguarda il sesso, con la “X” che sta per “non specificato”. Una scelta come quella Argentina è politica, dunque, quindi a discrezione dei governi dei vari stati. Scelta che inevitabilmente non sarà molto popolare visto quanto ancora per molti l’argomento resta controverso. Scegliere di non scegliere è per ora la via di democrazie in bilico come l’Italia tra varie forze politiche, ma una legge come quella dello stato sudamericano può essere solo da esempio.

Emanuele Di Casola

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