Langur Popa… E’ la nuova specie che gli scienziati sono riusciti a descrivere. Vive nelle foreste del Myanmar, ma già si teme per la sua sopravvivenza.
Prende infatti il nome dal monte Popa, un vulcano ormai non più attivo, che ospita la popolazione più vasta identificata finora, pari a circa un centinaio di esemplari. Questo monte ospita varie altre importanti specie ed è stato, in passato, luogo di pellegrinaggio sacro da parte delle popolazioni locali.
Ma nemmeno il tempo di celebrare per bene la scoperta, che subito gli scienziati hanno chiarito che purtroppo la specie in questione rischia già l’estinzione!
Descrivere la specie: un meticoloso lavoro di squadra
La scoperta è la conclusione di un intensissimo lavoro di squadra avvenuto fra il Deutsches Primatenzentrum che ha sede a Göttingen e l’organizzazione inglese Fauna & flora international, con la collaborazione anche di ong, università e musei. Gli studi genetici e morfologici e le ricerche sul campo hanno contribuito ad avere la descrizione di tutte le caratteristiche fondamentali della specie in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica cinese Zoological Research.
Per concludere il tutto, è stata fondamentale l’analisi del dna di un esemplare che risaliva a oltre un secolo fa, conservata presso il Museo di Storia Naturale di Londra.
Ad essere precisi, la nuova specie fa parte del genere Trachypithecus, noto in italiano come presbite o langur. Sono animali diurni che vivono sui rami degli alberi e si nutrono delle loro foglie. Il Langur Popa si caratterizza per il muso simile a una maschera, incorniciato da una criniera grigia.
Quali sono le sue caratteristiche?
I ricercatori hanno conteggiato circa 200-250 esemplari. Vivono in quattro popolazioni isolate: questo suggerisce che sia effettivamente minacciato da estinzione, anche perché la zona è soggetta a frequenti spedizioni di caccia.
La differenza con le altre specie di primati che si trovano nell’area è nella colorazione della pelliccia. Oltre ad altre caratteristiche morfologiche, tra cui la lunghezza della coda e le dimensioni del cranio. Inoltre, a confermare la specificità, arrivano anche gli studi genetici di alcuni campioni fecali (prelevati in natura nella zona interessata) e di tessuto (prelevati dall’esemplare invece conservato nel museo) che gli stessi ricercatori hanno realizzato. Studi che hanno indicato che il Trachypithecus popa si è separato da altre specie note all’incirca 1 milione di anni fa.
Il Trachypithecus è noto anche con il nome di presbite o con quello indonesiano di lutung. E’ un genere di scimmia erbivora del Vecchio Mondo diffusa soprattutto nell’Asia sudorientale, in India e in Sri Lanka. Il genere contiene una ventina di specie ed è quello più geograficamente disperso rispetto agli altri generi di colobini asiatici.
Langur Popa: appena scoperta ma già a rischio estinzione
Tramite una nota, però, i ricercatori mettono bene in chiaro che in natura vivono appena 250 esemplari di Langur Popa, suddivisi in quattro subpopolazioni isolate tra loro. Raccomandano, quindi, di classificarli come “in pericolo critico”. A minacciare la loro sopravvivenza sono soprattutto la caccia e la perdita di habitat. In entrambi i casi, dunque, la responsabilità è dell’uomo.
Francesca Danila Toscano