L’amicizia, che cosa meravigliosa! Quante follie, quanti segreti, quante risate condividiamo con i nostri amici? Un’infinità.
Di un amico ti puoi sempre fidare. Un amico ci sarà sempre, soprattutto nel momento del bisogno. Forse è proprio in questi casi che si vede quanto un’amicizia sia solida, quanto un amico tiene a te. Poterlo chiamare alle tre di notte per sfogarsi, avere una spalla su cui piangere, su cui fare affidamento o semplicemente con cui ridere.
È proprio quando si riescono a costruire delle amicizie così che ci rendiamo conto di quanto il famoso detto “Chi trova un amico trova un tesoro” sia vero.
Ma guardiamo in faccia la realtà. Costruire un rapporto del genere è terribilmente difficile e impegnativo. Una vera amicizia, e sottolineo il vera, è proprio come una storia d’amore (relazione sarebbe troppo riduttivo come termine). Bisogna dedicare del tempo a quella persona, prendersi cura di quel rapporto, condividere delle esperienze insieme, non negare spazi o far subentrare nel rapporto la gelosia, la possessività, l’egoismo o l’indifferenza. Dare ma al tempo stesso ricevere. Sempre e nella stessa misura.
È la reciprocità che rende un’amicizia vera. Un amico un vero amico. Se ciò non vi è, allora quel legame è solo un’illusione che inevitabilmente porterà ad una amara delusione. La vostra.
E noi siamo bravi a capire quando un amico si comporta da vero amico? O siamo semplicemente degli illusi che vogliono vedere per forza un qualcosa che in realtà non c’è?
Ecco uno studio condotto dall’Università di Tel Aviv e dal Massachussets Institute of Technology di Boston, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, che rileva un aspetto un po’ deludente dell’amicizia, o meglio, di come noi la intendiamo.
Pensate di avere tanti amici pronti a considerare l’amicizia proprio come fate voi? Pronti a contraccambiare nei vostri confronti lo stesso sentimento e lo stesso affetto che nutrite per loro? Ecco, quel numero di persone riducetelo alla metà e, forse, otterrete il vero numero di amici che pensano all’amicizia proprio come voi. Della classica serie “Pochi ma buoni” e soprattutto “Si contano sulle dita di una mano”.
La ricerca condotta da questo team di studiosi ha portato alla creazione della “macchina dell’amicizia” o meglio un “algoritmo dell’amicizia” con lo scopo di valutare oggettivamente la reciprocità dei rapporti sociali, ovvero la nostra capacità di giudizio nei confronti di persone ritenute da noi amiche e pronte ad aiutarci in quei famosi momenti del bisogno.
Sono stati condotti degli esperimenti sociali su 84 persone e, a questi dati, sono stati aggiunti quelli ricavati da un sondaggio sull’amicizia posto a 600 studenti in Israele, Europa e Usa. Il risultato? Il 95% dei partecipanti ha ritenuto i loro rapporti di amicizia reciproci. Tuttavia solo il 50% degli intervistati si è ritrovato ad appartenere effettivamente alla categoria dei rapporti “bidirezionali”. Insomma solo la metà dei nostri amici in realtà è pronta a ricambiare sinceramente il nostro affetto.
Come riconoscere la vera amicizia?
Se ha interessi affini ai vostri, condivide con voi tante cose, è pronta sempre ad ascoltarvi e a farsi ascoltare, vi chiama non solo nei momenti di bisogno ma anche semplicemente per sapere cosa state facendo e soprattutto quando vi chiede “come stai?” rimane in attesa di sapere quale sia la risposta e non usa questa domanda come semplice pretesto per cominciare a parlare a raffica dei suoi problemi o di ciò che gli sta accadendo nella sua vita, allora, forse, avete buone probabilità che quella si, è una vera amicizia, e dovete tenervela stretta.
Giulia Simeone