Arriva dalla Germania e in particolare dal Centro di Scienze Marine ed ambientali dell’Università di Brema la notizia della pubblicazione di uno studio su laghi e cambiamento climatico.
L’articolo scientifico pubblicato su Communications Earth & Environment rivela che il livello dei bacini di acqua interni è in forte diminuzione,
Sono anni, raccontano gli autori Matthias Prange, Thomas Wilke e Frank P. Wesselingh, che si dibatte sulle conseguenze dell’innalzamento del livello dei mari (dovuto allo scioglimento dei ghiacci polari ma anche alla dilatazione termica) e dei rischi per le popolazioni costiere mentre le popolazioni delle aree interne che corrono un rischio opposto sono per la maggior parte inconsapevoli.
L’analisi dei ricercatori si è soffermata sul Mar Caspio che essendo un bacino chiuso è considerato rappresentativo di tutti i laghi del mondo anche se per via delle dimensioni viene appellato come mare.
Questo largo bacino su cui si affacciano cinque paesi (Kazakhstan, Turkmenistan, Iran, Azerbaijan e Russia) ha un’importanza fondamentale per le economie locali ed è molto importante anche come riserva d’acqua, anche se è salato.
La salinità comunque varia da area ad area e non è elevata, al nord è praticamente un lago di acqua dolce, più a sud ha una salinità dell’1,2% contro il 3,6/3,9% del Mediterraneo e oltre 4% del Mar Rosso, quanto basta comunque a far sì che vi si trovino sia pesci di acqua dolce nella zona dove la salinità è praticamente nulla che fauna ittica di mare più a sud.
Il livello di acqua del Mar Caspio è determinato dall’apporto del Volga, dalle acque piovane (si tratta di un bacino senza emissari posto 28 metri sotto il livello del mare, dunque il reticolo idrico drenante finisce in questa depressione) e dall’evaporazione. Con il salire delle temperature l’evaporazione è cresciuta tanto che l‘apporto del Volga (e degli altri due immissari minori) e delle piogge è in deficit rispetto all’evaporazione. Le stime degli studiosi sono che a seconda di come procederà il riscaldamento globale nel corso di questo secolo il livello delle acque potrebbe calare dai 9 ai 18 metri.
Il Caspio, puntualizzano gli autori, è indicativo del rapporto tra laghi e cambiamento climatico sia per quanto gli sta accadendo sia per l’inconsapevolezza del problema di chi vive nell’area e quindi fanno un appello a cominciare a pensare alle profonde conseguenze ambientali, economiche e politiche in arrivo.
Roberto Todini