L’Affaire Bardonecchia
Quattro agenti doganali francesi fermano un nigeriano sospettato di traffico di droga “in corpore” sul Tgv Parigi-Milano. Dopo aver ottenuto il consenso scritto dell’ extracomunitario (su questo glissiamo) gli agenti possono sottoporre il sospetto all’esame delle urine. I Tgv sono ottimi treni, l’orgoglio del trasporto ferroviario francese, ma “mer*e!”… i cugini d’oltralpe hanno dimenticato di dotare quel miracolo tecnologico con una carrozza per l’esame delle urine. Una leggerezza inaccettabile!
Quindi scendono tutti e cinque dal treno in territorio italiano, precisamente a Bardonecchia. “Cosa facciamo, cosa non facciamo … lo riportiamo in Francia per le indagini oppure gli facciamo fare quattro gocce in zona e poi lo scarichiamo in Italia? Lo abbiamo già minacciato per ottenere il consenso all’esame, gli abbiamo fatto pure bere dodici Estathé alla pesca che fa schifo a tutti, ora mica possiamo fargli un nodo all’uretra per farlo tornare in Francia? E poi questo dall’Italia viene e in Italia deve restare!” Come ragionamento della mi*chia non fa una grinza, quindi i solerti agenti francesi praticamente irrompono nel presidio della Ong Rainbow4Africa di Bardonecchia e intimano al medico volontario di turno ad effettuare le analisi. Ovviamente succede un parapiglia: intervengono gli agenti della stazione di polizia locale e alla fin della fiera i quattro doganali francesi vengono invitati a tornare in territorio francese.
Nessuna invasione, nessun tentativo di conquista di Bardonecchia da parte di neonapoleonici incalliti, però… c’è sempre un però, si è realizzata un evidente e continuata violazione dei trattati stipulati dal 1990 al 2012 sui controlli transfrontalieri. Nessuna comunicazione alle autorità italiane, neanche uno straccio di avviso alle forze di polizia per l’arrivo di agenti francesi con un fermato in territorio italiano, ma la libera iniziativa di quattro teste di ca**o che credevano di poter fare quello che volevano in un’altra nazione, e fino a un certo punto lo hanno pure fatto. Sono agenti doganali, non 007 con la erre moscia! Se volevano fare un blitz in territorio straniero dovevano andare in Russia e condire col nervino il croissant di Putin, non giocare a fare i “Rambò” della cippa a Bardonecchia! La televisione fa male!
Il ministro dei conti pubblici francesi Gérald Darmanin con nonchalance ha dichiarato che non è successo nulla di grave, che non sono stati violati gli accordi transfrontalieri e che in fondo la Francia e l’Italia sono nazioni “sorelle”. Scusate, sorelle stoca**o! Non so in Francia, ma qui, in Italia, se irrompo a casa di mia sorella intimandole di far fare le analisi delle urine a un nigeriano pregiudicato prima di tutto mi prende per un rincogl*onito e poi mi caccia a calci in cul* da casa sua. Un po’ il sospetto che “ce stanno a coglionà” mi attraversa, e non per patriottismo o sciovinismo, è che proprio a esser preso per il cul* dà fastidio!
C’è anche da dire che però noi ci prestiamo al dileggio che è una bellezza. Da quando è successo il fattaccio a Bardonecchia non abbiamo fatto altro che strumentalizzare la cosa. Chi ha detto che “siamo stati violati”, chi ha quasi accennato a una Caporetto “de noi artri”, quando a noi basta dire due parole: “Linea Maginot”.
L’onorevole Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia ci va giù d’attacco isterico, dimentica che in quanto rappresentante dello Stato Italiano può direttamente chiedere chiarimenti, e grida allo scandalo: “Avvertite Macron che non siamo la toilette della Francia”. Ah una vera leonessa! Ora la Francia trema tutta! Invece Gasparri se la prende con le Ong: sì i francesi sono str*nzi però le vere bastarde sono Ong che commerciano in extracomunitari alla frontiera. Siamo in buone mani, davvero.
Quattro idioti francesi col distintivo fanno il bello e il cattivo tempo a Bardonecchia e succede di tutto, muore una ragazza incinta respinta al confine con la Francia solo una settimana fa ed è già dimenticato. Non voglio azzardare ipotesi, ma forse qualcosa non va. Ah, dimenticavo … Buona Pasqua!
Fonte immagine: www.filmlinc.org