Il decreto-legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato approvato dal parlamento thailandese nella giornata di mercoledì 27 marzo 2024. Con l’appoggio del primo ministro, ora la Thailandia può diventare il primo paese del sud-est asiatico a riconoscere tale diritto.
La Thailandia approva i matrimoni egualitari con 400 voti a favore su 415 persone votanti, solo 10 hanno votato contro, 2 si sono astenuti e 3 erano gli assenti durante il dibattito che si è prolungato per quattro ore.
La Thailandia approva i matrimoni egualitari: l’iter legislativo
Stando all’iter legislativo, ora il testo dovrà essere approvato dal Senato, chiamato a posizionarsi entro 60 giorni in merito al provvedimento normativo. La norma, se avrà l’approvazione del Senato thailandese, passerà all’analisi della Corte Costituzionale e successivamente passerà al vaglio del re, Maha Vajiralongkorn, che dovrà ratificarla entro 120 giorni.
Solo allora verrà pubblicata ufficialmente l’approvazione della legge nella Gazzetta Reale.
Le tempistiche definitive con le quali la Thailandia approva i matrimoni egualitari
La conclusione di tale processo è prevista prima della fine del 2024.
La Thailandia diventerebbe così il primo Paese del sud-est asiatico a garantire i diritti matrimoniali a persone dello stesso sesso, conquistando, così, il terzo posto nella classifica dei Paesi asiatici, posizionandosi dopo Taiwan e Nepal.
Il disegno di legge con il quale la Thailandia approva i matrimoni egualitari: ecco cosa prevede
Il decreto-legge con il quale la Thailandia approva i matrimoni egualitari applica 68 modifiche al codice civile e commerciale thailandese. Elimina definizioni come “marito” e “moglie” e li sostituisce con il termine “coniuge” o “partner matrimoniale”. In aggiunta a ciò, è prevista l’eliminazione di riferimenti di genere rispetto a temi che riguardano diritti economici e civili.
Inoltre, tale progetto legislativo prevede la concessione alle coppie omosessuali di diritti riguardanti adozioni e eredità.
Il riconoscimento delle persone transgender o non binarie non è previsto in tale decreto, e di conseguenza non è concessa la modifica di genere nei documenti d’identità.
Come affermato in Parlamento da Danuphorn Punnakanta, portavoce del partito di governo Pheu Thai e presidente di una commissione che supervisiona il disegno di legge sull’uguaglianza matrimoniale, tale emendamento è esteso a “tutti i thailandesi”, indipendentemente dal sesso.
Ha precisato, inoltre, che tale approvazione non va a togliere nessun tipo di diritto alle coppie eterosessuali.
L’annuncio dei risultati dell’approvazione del decreto-legge
Nel momento dell’annuncio dei risultati dell’approvazione, i deputati hanno accompagnato tale dichiarazione con un lungo applauso, sventolando bandiere lgbt+.
Se l’approvazione sarà definitiva, tale meta raggiunta potrà essere considerata il primo vero successo legislativo che il governo del primo ministro Srettha Thavisin, insediato nell’agosto del 2023, raggiunge nei suoi primi sei mesi di potere.
La Thailandia approva i matrimoni egualitari e l’entusiasmo generale si può individuare anche nelle parole di Danuphorn Punnakanta, parlamentare e presidente del comitato parlamentare promotore della proposta di legge, che dichiara:
“L’abbiamo fatto per il popolo Thai, per ridurre le disparità e creare vera uguaglianza. […] Invito tutti voi a fare la storia”.
Le reazioni degli attivisti lgbt+ thailandesi
Per decenni gli attivisti thailandesi hanno lottato per il riconoscimento di diritti civili, e ora, finalmente, vedono il raggiungimento di un obiettivo necessario e che può essere considerato una svolta storica per il Paese asiatico.
Mookdapa Yangyuenpradorn, portavoce dell’associazione per i diritti umani Fortify rights, ha dichiarato in un intervento fatto all’Afp:
“È un passo avanti enorme per il nostro paese. […] Spero che in senato vada tutto bene e che la Thailandia arrivi al livello del resto del mondo in tema di diritti lgbt+”.
La decisione finale e i possibili ostacoli
Il contesto lgbt+ in Thailandia è sempre stato presente e in continua lotta per il riconoscimento. Il problema principale di tale realtà è la convivenza con una società conservatrice buddista, e anche mussulmana in alcune zone del territorio thailandese.
Secondo quanto previsto, non ci si aspetta nessun tipo di stravolgimento e nessuna grande opposizione all’approvazione definitiva al Senato.
Le uniche sfide che tale iter potrebbe dover affrontare sono, forse, nel momento in cui tale decreto giunga alla Corta Costituzionale, che nel 2020 ha approvato l’attuale legge matrimoniale con la quale è riconosciuto solamente il matrimonio eterosessuale.
Andrea Montini