Con la Testa al Mare: un addio, i racconti dell’umanità e un altro treno preso

Gianmaria Testa muore, oggi, all’età di 57 anni, dopo aver vissuto e lottato contro un tumore. La sua pagina face book l’ha annunciato con un semplice “se n’è andato senza fare rumore” ed è così, in qualche modo, che voglio continuare a parlare di lui: senza troppo rumore.

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Da capo ferroviere ha potuto scegliere quale treno lasciare a favore di un altro, quello per la Francia gli ha donato la fama sufficiente per essere riconosciuto anche in patria –storia paradossale ma abbastanza comune, l’Italia non è sempre svelta nel comprendere i propri talenti-  e forse sarà stato questo gesto di oltre confine, per quanto solo musicale, che gli avrà regalato la forza e la passione per parlare degli ultimi e di temi sui quali sempre e per sempre si discuterà e si canterà, come l’immigrazione e tutte le storie di mare e di speranza che questo argomento si trascina.

L’album che l’ha reso celebre per queste tematiche è “Da Questa Parte Del Mare” ed effettivamente l’umanità raccontata là dentro è di una delicatezza e bellezza che commuove e ferisce.

A me oggi piace scoprire che lui è l’autore di “Un Aeroplano A Vela”, canzone che ancora mi accompagna e non sapevo fosse sua, dal momento che conoscevo solo la versione cantata da Fiorella Mannoia e non posso che accennare a un sorriso quando penso a quanti discorsi faccio con i miei amici quando diciamo che c’è sempre una grossa sfortuna nell’essere nati nel tempo in cui la musica ha sempre meno cose da raccontare e per questo impiega sempre di meno la… Testa.

Grazie Gianmaria, da tutti noi che stiamo sempre rivolti dalla parte opposta di quello stesso mare. Grazie per averci lasciato anche il Cuore.

Gea Di Bella

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