La teoria del ex umanità – ovvero tutti sono gli ex di tutti

Di Marilù Manzini


Quando io avevo 20 anni Instagram non esisteva. Forse esisteva poco internet in generale, e mi ritengo molto fortunata per questo. Potevi fare il mago con le sue magie ogni volta che volevi, potevi soprattutto fare la magia dello scomparire e nessuno ti vedeva più. Nessuno di te sapeva più nulla. Con chi stavi, con chi non stavi, cosa facevi, cosa non facevi. Al massimo venivano a sapere qualcosa di te di sfuggita tramite una catena di Sant’Antonio del mi ha detto l’amico dell’amico dell’amico e quasi mai era vera la notizia che circolava. Andavano soprattutto di immaginazione, dovevano inventare, improvvisare su di te: e così nascevano le leggende. Oggi ahimè non è più così. Si sa tutto di tutto e tutti soprattutto ci tengono a fartelo sapere. Ho avuto Instagram per un anno al massimo, e poi l’ho abbandonato e non ci tornerò mai più. Se potessi, sinceramente, non userei nessun social network ma sono costretta per lavoro. La cosa che mi fa più  tenerezza dell’estate sui social  sono le storie d’amore finite. Sarebbe socialmente utile studiare i comportamenti degli ex.  Come si atteggiano davanti all’obbiettivo: grandi sorrisi, grandi vacanze, grandi eventi, belle donne o bei manzi attorno. Della serie “Io sto benissimo e tu devi rosicare”. Sarà ma nella mia vita io ho sempre preferito sparire piuttosto che far sapere a un mio ex cosa stavo facendo o con chi mi stavo frequentando. Invece oggi ci si tiene a sbattertelo in faccia il chiodo scaccia chiodo del tipo “Visto? Ho già trovato un’altra/o più figo di te” . E soprattutto mi sto divertendo da impazzire “faccio cose, vedo gente” alla Nanni Moretti. E poi “Mi hai visto nell’ultima foto con quel vestito attillato o con i pettorali in bella mostra? Hai visto che fisico che ho ? Sto una favola da quando ci siamo lasciati” tutte cazzate ovviamente, sono solo strategie alla gatto Silvestro messe in piedi da dozzinali strateghi dell’ultimo like, ma come mi disse una mia conoscente anni fa : sui social devi sempre stare bene. Sui social non è concepito il dolore,  la mediocrità, la verità, devi sbattere in faccia al mondo la tua felicità, il tuo successo, la tua avvenenza, cosa importa se sei morto dentro? Cosa importa se è tutto falso e costruito a regola d’arte? E poi costruito da chi? Da perfetti mediocri che però sono diventati gli uffici stampa perfetti di se stessi. E’ come la storia della mia amica squattrinata che tutti credono ricchissima perché posta continuamente solo e ed esclusivamente foto di viaggi in paradisi terrestri,  vini costosi, cene lussuose etc. etc. chi vuoi che sappia che è tutto offerto da amici o dall’amante di turno? E che per fare il viaggio compra biglietti low cost o si mette a prenotare sei mesi prima nelle super offerte? Lei ovviamente si diverte un sacco a gettar fumo negli occhi. Forse i veri maghi sono loro con le loro finzioni degne di un film da Oscar. Nell’era dei social sono tutti attori e tutte attrici di film di cui loro stessi scrivono la scadente sceneggiatura. Stupido chi ci casca.

Nel film Le mille Luci di New York tratto dal romanzo di  Jay McInerney il protagonista alla fine dice “se stai fermo in un punto può passarti davanti tutta la gente che abita il mondo” o qualcosa di simile, prendendo spunto da questa  teoria ho elaborato la mia personale teoria: la teoria dell’ex umanità.  Sono passata anche attraverso la teoria dei  sei gradi di separazione,  in semiotica e in sociologia è un’ipotesi secondo la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari. La mia teoria è molto semplice: se sei stato a letto con anche solo 20 persone in tutta la tua vita sei stato a letto col mondo intero per via delle interconnessioni sociali. Tutti siamo stati con tutti, tutti siamo gli ex di tutti. Quindi io sono la ex di Brad Pitt, anche se non me ne ero mai accorta, e tu che mi stai leggendo sei l’ex di Angelina Jolie, anche se fino ad oggi non lo sapevi, questo nel migliore dei casi ma anche di Alvaro Vitali e della Signorina Silvani. Quindi è inutile conoscere qualcuno di nuovo perché ci sei già stato e lo hai pure già lasciato, meglio restare soli, e comunque siamo sicuramente tutti bisessuali perché tutti ormai vanno a letto con la qualunque. Ed è una cosa che a qualcuno può sembrare figa e che io invece trovo spaventosa e quasi repellente. Come cantava anni fa J-Ax  “vi farete le donne che sono state mie, vi prenderete anche tutte le mie malattie”.  La verità è che tutti dopo il breve periodo di incubazione del dolore, come se fosse un forte raffreddore, guariamo e cerchiamo di dimenticare con chi siamo stati,  alcuni arrivano allo spergiuro pur di non far sapere di essere stati con quel determinato ex. Benvenuti nell’era dell’anti-innocenza: nessuno fa colazione da Tiffany e nessuno ha storie da ricordare; facciamo colazione alle sette e abbiamo storie che cerchiamo di dimenticare il più in fretta possibile.

In questa torrida estate primo fra tutti gli ex strateghi per eccellenza è Gianluca Vacchi che esibisce la sua nuova fiamma Ariadna Gutierrez, dopo che Giorgia Gabriele lo ha lasciato. Tra jet privati,  serate in discoteca e piscine lussuose esibisce “la riccanza” come solo un arricchito potrebbe saper fare. Mentre lei, Giorgia, ha chiuso, credo,  il suo profilo instagram. Perché una vera signora di classe non esibisce i suoi nuovi amori come trofei. O comunque preferisce il trucco magico dello scomparire piuttosto che dell’esibire. Poi ci sono le paparazzate vecchio stile sui giornali, allora abbiamo Ambra, la sempre ex reduce di Renga, e i suoi baci infuocati con Allegri; abbiamo la Isoardi che cornifica Salvini, ma forse si dice fosse già finita. E poi chissà quanti altri tra famosi e meno famosi che si lasciano e si prendono in un walzer di coppie degno della giostra del calcio in culo. O meglio: labirinto degli specchi

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