Passeggiando per le viuzze della propria città capiterà di appoggiare il proprio sguardo sulla facciata di un vecchio edificio, incuriositi da un discreto quanto maestoso disegno dipinto su intonaco e saracinesche. Oppure in una città sconosciuta, svoltando l’angolo, ecco stagliarsi un immenso murales, abbarbicato sulle finestre più alte. La Street Art nasce e ha come dimensione finale proprio quella urbana, grazie ad artisti che vivono impastati di sole, asfalto e bitume.
Google Arts & Culture
Di fronte a quello che è a tutti gli effetti un patrimonio artistico e culturale, la piattaforma di Google entra in gioco per renderlo maggiormente fruibile. Infatti è disponibile il sito “Google Arts & Culture“, una raccolta di immagini ad alta risoluzione di opere d’arte proveniente da musei di tutto il mondo. In alcuni casi è persino possibile una visita virtuale dei luoghi e osservare “da vicino” le opere che più si desidera (un esempio è “Open Heritage”, piattaforma che crea modelli in 3D di siti archeologici, in particolare quelli difficilmente visitabili). Per ogni singola opera il sito mette a disposizione una scheda tecnica, link e contenuti multimediali.
La collaborazione con INWARD
Per quanto riguarda la Street Art italiana, Google Arts & Culture deve molto alla collaborazione con INWARD , “Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana”: tramite questo sodalizio, la Street Art italiana è finalmente disponibile online. INWARD funge da grande rete di osservazione, che monitora e valorizza l’espressione artistica urbana. Sul sito di Google infatti la Street Art italiana è ben curata da INWARD e suddivisa per tematiche: astrattismo, geometrismo, illustrazione, realismo, figurativo e lettering. Al momento il sito raccoglie la bellezza di 350 opere e oltre 50 street artist italiani.
Il sito è in corso di aggiornamento, con la possibilità che vengano aggiunti non solo singole opere, ma anche interi parchi, in modo da permettere visite virtuali attraverso le opere urbane più nascoste. Obbiettivo di questa iniziativa è più di tutti l’avvicinamento a questa forma d’arte, in grado di incuriosire ma al tempo stesso dissacrare e destare l’animo sopito, ironizzare e fare satira, ma anche denunciare le atrocità del nostro tempo. Una cultura “bassa”, che si nutre di polvere e clacson, ma che porta sempre a tenere gli occhi aperti sul mondo.
Jacopo Senni