Sono le 22:35 del 31 Maggio 1972 e alla Stazione dei carabinieri di Gorizia arriva una telefonata:
“Senta, vorrei dirle che xè una machina che la gà due busi sul parabreza. La xè una cinquecento bianca, visin la ferovia, sulla strada per Savogna”
Sul posto giungono tre gazzelle dei carabinieri e trovano la Fiat 500 bianca con i due buchi sul parabrezza. La prima pattuglia è quella dei carabinieri di Gradisca con l’appuntato Mango e il carabiniere Dongiovanni. Mango decide di chiamare il suo ufficiale, il tenente Tagliari, che parte accompagnato dal brigadiere Antonio Ferraro e dal carabiniere Donato Poveromo, arrivano sul posto alle 23:05 raggiunti poi da una terza pattuglia da Gorizia. I carabinieri Ferraro, Poveromo e Dongiovanni tentano di aprire il cofano della macchina, provocando così l’esplosione. Rimangono uccisi.
L’arma riserva a sé le indagini, e l’inchiesta viene affidata al colonnello Dino Mingarelli, il quale imbocca la pista rossa e individua i colpevoli in alcuni militanti di Lotta Continua: una strategia priva di riscontri. Dopo alcuni mesi l’ufficiale arresta sei malavitosi, altra strategia nulla. I depistaggi sono agevolati dal perito balistico Marco Morin -Ordine Nuovo- che sostituisce l’esplosivo della strage con “innocua” dinamite di provenienza cecoslovacca, un classico. Nel frattempo gli assassini neri si godono la vita.
Compare, poi, Vincenzo Vinciguerra – neofascista reo confesso per la strage- che nel 1982 rivela come il segretario del MSI Giorgio Almirante avesse fatto pervenire la somma di 35.000 dollari a Carlo Cicuttini, dirigente del MSI friulano e coautore della strage di Pateano. Quei soldi sarebbero serviti per un’operazione alle corde vocali, impedendo così che la sua voce venisse riconosciuta come quella della telefonata anonima ricevuta quella sera in caserma. Nel 1986 emergono documenti che provano il passaggio del denaro da Almirante a Cicuttini: Almirante e l’avvocato Pascoli vennero rinviati a giudizio per il reato di favoreggiamento aggravato verso i due terroristi neofascisti. Pascoli verrà condannato, insieme ad altri militanti di destra locali e a 4 ufficiali ritenuti colpevoli di depistaggio.Carlo Cicuttini, fuggito in Spagna, venne catturato 26 anni dopo la strage. Almirante, dopo una condanna iniziale, si farà scudo dell‘immunità parlamentare e grazie a un’amnistia uscirà definitivamente dal processo.
Una delle tante stragi nere, dovrebbe far riflettere, cosa che vi chiedo sempre, su chi si nasconde dietro queste stragi, su chi paga e chi ne esce pulito e viene idolatrato. Vi chiedo una lotta continua contro gli artefici, ogni giorno.