Ieri, al cantiere della catena di supermercati Esselunga, ci sono stati 5 morti sul lavoro a Firenze, che stavano lavorando come operai in un cantiere di sub appalto per l’edilizia. Il cantiere dell’Esselunga è situato nel capoluogo toscano, in quello che un tempo era l’area dell’ex Panificio Militare. Ciò che iniziò come una giornata di lavoro normale per gli operai, si trasformò in una tragedia senza precedenti, gettando l’intera comunità nella disperazione.
Tante sono le domande che vorrebbero investigare le cause dovute al crollo, le operazioni di soccorso in corso e le reazioni delle autorità e della popolazione. Ma tutto questo può solo che sfociare in tanta rabbia nei confronti degli appaltatori e di un sistema di appalti e sub appalti che sta uccidendo tantissime vite, il più delle volte ignorate da stampa e datori di lavoro. Gli operai che lavorano in sub appalto sono circa il 70%, secondo le stime dei sindacati.
Gravi sono state infatti le nuove riforme del Codice degli appalti e Subappalti, voluto dal Ministro Matteo Salvini, che ad ora però, non riconosce nella sua mossa politica una vera e propria colpa. Ma i 5 morti sul lavoro a Firenze, insieme ai tre feriti gravi, dimostrano il contrario: la conseguenza della liberalizzazione del sistema degli appalti per lavori edilizi, che sempre di più aumentano profitti e interessi degli imprenditori, e sempre di più ignorano diritti e sicurezza sul lavoro dei dipendenti. Da un punto di vista più ampio quindi, la tragedia di Firenze pone, di nuovo, la questione della sicurezza sul lavoro, sia da un punto politico – materia poco affrontata dall’agenda politica – sia da un punto di vista sociale.
Strage di operai morti sul lavoro a Firenze: Il tragico crollo del cantiere Esselunga
Una tragedia senza precedenti ha sconvolto la città di Firenze ieri, quando un cantiere per la costruzione di un nuovo supermercato Esselunga ha subito un crollo devastante. Sono cinque i morti sul lavoro a Firenze, e ad essi si aggiungono altri tre feriti. Le morti sul lavoro a Firenze sono state la conseguenza della caduta di una trave di cemento all’interno della struttura del cantiere. Cedendo quella, cade l’intero scheletro. Il progetto del subappalto era quello di costruire un centro commerciale Esselunga, catena di supermercati italiani.
Tante sono le persone arrabbiate, tra colleghi di lavoro e le famiglie, ma anche i sindacati che hanno indetto uno sciopero generale per lunedì. La CGIL ha fortemente attaccato la Lega e il suo leader, Matteo Salvini, per essere complici e autori di questi omicidi di Stato, creando il sistema del “subappalto a cascata”. Tanto è il cordoglio istituzionale, come quello di Sergio Mattarella e i suoi messaggi di vicinanza alle famiglie.
Intanto però, la procura sta aprendo un nuovo fascicolo per omicidio e, nel più breve tempo possibile, inizieranno le indagini del cantiere, che sarà posto sotto sequestro. Davanti alla prefettura, ci sono molte voci sindacali: oltre alla CGIL, CISL e UIL.
Cronaca dell’incidente
Nelle prime ore del mattino, il cantiere nell’area dell’ex Panificio militare è stato teatro di un drammatico crollo. Otto operai stavano lavorando alla realizzazione del supermercato quando una trave chiave ha ceduto, provocando un crollo a catena dei solai e coinvolgendo gli operai nell’incidente. Il risultato è stato tragico: quattro lavoratori hanno perso la vita, mentre un quinto è ancora disperso.
Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha promosso il lutto cittadino per le morti sul lavoro a Firenze dei cinque operai, con un minuto di silenzio di 15 minuti in piazza della Signoria. I sindacati di base hanno indetto lo sciopero generale per lunedì 19 febbraio, chiedendo “l’immediata approvazione della legge che reintroduca omicidio e reato di lesioni gravissime sul lavoro”. Inoltre, chiedono anche l’interruzione immediata della riforma degli appalti e subappalti.
Operazioni di soccorso e bilancio delle vittime
Le operazioni di soccorso, gestite dai vigili del fuoco, sono state complesse a causa delle dimensioni del cantiere e della struttura crollata. I corpi di quattro vittime sono stati recuperati, mentre un operaio rimane ancora disperso. Tre operai sono stati feriti, due in condizioni gravi, ma stabilizzati grazie all’intervento del pronto soccorso.
Reazioni e dichiarazioni ufficiali
La notizia ha suscitato dolore e indignazione a livello locale e nazionale. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato il lutto cittadino e regionale, esprimendo solidarietà alle famiglie colpite. Le voci di politici, sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni si sono unite nel chiedere giustizia e indagini approfondite. L’incidente ha portato i sindacati a proclamare uno sciopero regionale e un’astensione dal lavoro a livello nazionale, sottolineando le condizioni precarie in cui spesso lavorano gli operai e la necessità di riforme nel settore. Il richiamo è quindi quello alla sicurezza per contrastare gli incidenti come questi, come le cinque morti sul lavoro a Firenze.
Davanti al cantiere si sono radunate, insieme alle famiglie e ai colleghi dei cinque morti sul lavoro a Firenze, anche una folla spontanea che ha cominciato a contestare questo sistema omicida e puntualmente scagionato da ogni reato. Inutili rispetto a questo infatti sono state le parole di Marina Caprotti, presidente di Esselunga. La presidente ha espresso il suo cordoglio e la sua totale disponibilità nei confronti delle autorità per poter chiarire immediatamente la vicenda e dare una responsabilità alle morti sul lavoro a Firenze.
Storia del cantiere e controversie passate
Il cantiere, gestito da La Villata spa e Aep, era stato oggetto di controversie in passato. Nel 2023, entrambe le società erano coinvolte in un incidente simile in un cantiere Esselunga a Genova. Questo solleva domande sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sull’efficacia delle misure adottate dopo l’incidente precedente.
La ditta appaltatrice, sotto la cui responsabilità sono avvenuti queste morti sul lavoro a Firenze, non è però la prima volta che viene a galla in situazioni del genere. Altri incidenti sono avvenuti a Genova, quando, nel febbraio 2023, tre operai erano rimasti feriti a causa di un altro cedimento della struttura di lavoro. E poi altre situazioni, che avevano portato la procura ad aprire un fascicolo sulle reali condizioni di lavoro ed investigare su una potenziale insicurezza del cantiere.
Indagini in corso e responsabilità aziendali
Le indagini sui cinque morti sul lavoro a Firenze sono già in corso, e la procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo. Il coinvolgimento delle stesse aziende in incidenti simili in passato solleva domande sulla responsabilità e sulla sicurezza gestionale.
Morti sul lavoro a Firenze: come loro, altre morti bianche
La tragedia di Firenze si aggiunge a una serie di eventi che mettono in luce le sfide legate alla sicurezza e alle condizioni di lavoro in Italia. La necessità di riforme e misure preventive diventa sempre più evidente, mentre la comunità riflette sul modo di evitare simili stragi operaie in futuro.
Ma non è abbastanza avere ottime aspirazioni per il futuro, e intanto stringersi nel dolore di altre vittime. Bisogna analizzare il caso, e capire che anche questo è un problema generalizzato e sistematizzato in Italia. La responsabilità è prima di tutto politica, e la prima linea di colpe la ha la riforma degli appalti del 2023.
Oltre a partiti e ministri, anche le aziende hanno le loro colpe, in quanto complici di un sistema così criminale, in cui manca sicurezza e manutenzione. E non è un discorso che può finire al solo “cantiere”: quando la manutenzione è scarsa, ci sono pochi controlli, e sono sopratutto a basso costo per aumentare profitto e convenienza, allora si generano – come in una catena – altre problematiche. I cinque morti sul lavoro a Firenze sono solo la punta di un iceberg.
Mai più ! Questo è quello che sa “recitare” la politica ogni volta che un lavoratore o una lavoratrice non rientra più a casa perché vittima del lavoro.
Tanto cordoglio, mille proteste …. ma a casa restano vedove, vedovi, orfani … ai quali nessuno potrà mai restituire il “maltolto”.
Quando le inchieste giudiziarie saranno finite, sempre troppo tardi e spesso senza individuare e punire i colpevoli, tante saranno le vittime che hanno lasciato nella solitudine e nella disperazione i propri congiunti.
E questo dramma non ha condanna o indennizzo che possa compensare la sconfitta di tante famiglie … della civiltà e del diritto.
Altri morti sul lavoro che purtroppo non torneranno a casa per l’ingondirgia di un sistema economico sostenuto anche da una politica dempre alla spasmodica ricerca di consensi.
Soldi contro vita umana . … non c’è nulla di più dequalificante per una società… e purtroppo è questo lo scenario in cui ci muoviamo.
Che il Signore dia ua chi è rimasto solo la forza di sopportare tanta ingiustizia !
Che tristezza ! Irresponsabili !