La storia di William Patrick Hitler, nipote di Hitler, che combattè contro suo zio e contro il nazismo

William Patrick Hitler, unico erede maschio di Adolf, è una delle figure storiche più singolari del ‘900. Nonostante la sua storia sia poco nota, il suo operato durante da seconda guerra mondiale, ha lasciato una cicatrice importante nell’onore nazista e soprattutto in quello di suo zio, il Führer.

La vita

Era figlio del fratellastro di Adolf Hitler, Alois Hitler Jr. e dell’irlandese Bridget Dowling.
Nato in Inghilterra, nel 1933 William Patrick Hitler si trasferì nella patria paterna, sperando di trarre vantaggio della ascesa dello zio ai tempi Cancelliere.  Adolf Hitler  gli trovò un lavoro alla Reichskreditbank di Berlino e successivamente presso un’azienda automobilistica. Con l’ambizione di poter svolgere un lavoro migliore, poco dopo, William iniziò a ricattare Hitler minacciandolo di divulgare imbarazzanti storie di famiglia.
Nel 1938 Adolf chiese a William Patrick di rinunciare alla cittadinanza britannica, ma il nipote rifiutò temendo si trattasse di una trappola per eliminare definitivamente la minaccia di diffamazione. Spaventato da possibili ritorsioni, il giovane lasciò la Germania nazista.



Durante la seconda guerra mondiale

Tornato nella terra natia, in Inghilterra, nel 1939 William Hitler scrisse un articolo per la rivista Look dal titolo “Perché odio mio zio”. Da lontano, continuava a minacciare la reputazione di Hitler, diffondendo la voce che fosse nipote di un mercante ebreo, Leopold Frankenberg. Lo scopo era testimoniare la sua avversione al Nazismo e denunciare l’instabilità mentale di Adolf Hitler. Successivamente, scartato dall’esercito britannico, si trasferì negli Stati Uniti.
Anche in America tentò di unirsi all’esercito, ma fu nuovamente scartato. Si rivolse, dunque, al presidente Franklin D. Roosevelt, chiedendo l’autorizzazione a unirsi alle forze armate. Il presidente acconsentì.
Il 6 marzo del ’44, William Hitler si unì alla Marina Militare Statunitense, con un ruolo simile a quello di ufficiale medico. Combattè contro il Nazismo fino alla fine del conflitto mondiale. Dopo la guerra, William Patrick Hitler cambiò il nome in William Patrick Stuart-Houston, si sposò ed ebbe quattro figli, vivendo a New York, nel quartiere di Long Island, sino alla sua morte, avvenuta il 14 luglio del 1987.

La nipote di Hitler

Parlando dei familiari del Fuhrer è impossibile non aprire una parentesi su quella che, a differenza di William Hitler, è stata, per un tempo, la parente più cara al dittatore. Sua nipote Angelika Raubal detta Geli. Prima ancora di diventare il Fuhrer, Adolf fu tutore della ragazzina quindicenne, sviluppando un attaccamento carnale nei suoi confronti. La possessività e gelosia dello zio, di fatto, diventarono una trappola per la ragazza che si tolse la vita con un colpo di pistola al petto. Secondo le testimonianze, questo terribile evento ebbe effetti devastanti sul futuro dittatore. Insomma, non riuscendo a combatterlo come avrebbe fatto William Patrick, la giovane tentò di scappare dalle grinfie della follia del dittatore. Anche a costo della vita. Ma questa è un’altra storia, una storia delle tante vittime della brutalità nazista.

William Patrick Hitler, è stata senza dubbio una delle presenze più scomode nella vita privata del Fuhrer. Gli fu persino attribuito l’appellativo di “ripugnante”. Combatté il potere del dittatore cercando di danneggiarne la reputazione. Nel suo piccolo, e per quanto, inizialmente, solo legate all’ambizione personale, le azioni di questo personaggio hanno aperto una breccia nella forza illimitata del nazismo. E la sua storia merita di essere raccontata.

Maria Luisa Ancona

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