La storia di Mauro De Mauro, il primo giornalista italiano fatto sparire dalla mafia

La storia di Mauro De Mauro

La storia di Mauro De Mauro, è quella di un giornalista che aveva sfidato le profonde radici della mafia italiana. Vittima della mafia, il suo corpo non fu mai ritrovato, e il suo destino rimane avvolto in un enigma che continua a tormentare la storia del giornalismo italiano.

Il 16 settembre 1970, Palermo e l’Italia intera furono scossi da un evento che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia del giornalismo italiano. Mauro De Mauro, un coraggioso giornalista, scomparve misteriosamente, vittima di un sequestro che sarebbe diventato uno dei casi irrisolti più noti del paese.

Nato a Foggia il 6 settembre 1921, Mauro De Mauro si trasferì a Roma con la sua famiglia da giovane. Il suo percorso di vita presentò molte sfaccettature, alcune delle quali rimaste oscure nel corso degli anni. Nel 1943, all’età di 22 anni, si unì alla Xª Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese, un passo che lo avrebbe coinvolto indirettamente con la Repubblica Sociale Italiana.

La sua presenza nella RSI fu oggetto di speculazioni e dibattiti, con alcune fonti che lo definirono come “addetto stampa”, altre come informatore dei tedeschi e, in un momento successivo, come funzionario di pubblica sicurezza. Operò anche sotto copertura nelle SS e dopo la liberazione di Roma fu trasferito prima a Novara e poi a Milano.

La sua vita prese una svolta significativa quando nel 1946 fu arrestato con l’accusa di collaborazionismo e successivamente internato nel campo di concentramento di Coltano. Tuttavia, riuscì a evadere qualche settimana dopo mescolandosi tra i visitatori.

Nel 1948, fu assolto dalle accuse di crimini di guerra e dall’accusa di aver preso parte all’Eccidio delle Fosse Ardeatine. De Mauro e sua moglie, Elda Barbieri, si trasferirono a Palermo nel 1946, dove iniziò la sua carriera nel giornalismo. Collaborò con vari giornali, tra cui “Il Tempo di Sicilia” e “Il Mattino di Sicilia”, prima di unirsi al giornale “L’Ora” di Palermo nel 1959.

Sotto la direzione di Vittorio Nisticò, De Mauro divenne noto per il suo coraggio e la sua dedizione nell’affrontare temi scomodi, inclusi quelli legati alla mafia. Nonostante il giornale fosse posizionato nel versante comunista, De Mauro si distinse come un giornalista versatile e intraprendente.

Tra le sue indagini più famose, si annovera il rapporto sulla mafia del 1963 e un’ampia inchiesta sul traffico di droga nel 1964. De Mauro si stava occupando anche dell’inchiesta sulla Strage di viale Lazio del 1969.

Tuttavia, nel 1970, la sua vita e la sua carriera subirono una drammatica svolta. Fu promosso caposervizio e trasferito alla sezione sportiva del giornale, una decisione che lo lasciò perplesso. Il 16 settembre 1970, Mauro De Mauro lasciò il suo ufficio e non fece mai più ritorno. La sua auto venne ritrovata pochi chilometri da casa, ma del giornalista non vi era alcuna traccia. La sua sparizione gettò un’ombra inquietante sulla professione giornalistica e sullo stato della Sicilia, tormentata dalla mafia.


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Le indagini sulla sua scomparsa seguirono due piste principali: una legata al traffico di droga e un’altra legata a uno scoop sul quale De Mauro stava lavorando, riguardante la morte di Enrico Mattei. Tuttavia, nessuna di queste piste ha portato ad una risoluzione del caso.

Decenni dopo, nel 2001, emerse una terza ipotesi: De Mauro potrebbe essere stato coinvolto nella conoscenza di un colpo di Stato noto come il golpe Borghese, con la complicità della mafia. Questa nuova teoria fu avanzata da due collaboratori di giustizia, Francesco Di Carlo e Gaspare Mutolo.

Secondo questa versione, De Mauro avrebbe avuto informazioni sensazionali sul tentato colpo di Stato orchestrato da Junio Valerio Borghese e Cosa Nostra. Questo avrebbe reso De Mauro un bersaglio, e sarebbe stato rapito e ucciso per impedirgli di rivelare ciò che sapeva.

Tuttavia, questa teoria non è mai stata completamente accertata, e il caso di Mauro De Mauro rimane aperto e irrisolto. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, e la verità sulla sua scomparsa rimane avvolta nel mistero.

Mauro De Mauro viene ricordato come il primo giornalista italiano fatto sparire dalla mafia, un simbolo del coraggio e dell’impegno nel giornalismo d’inchiesta. La sua storia è intrisa di mistero e oscurità, una testimonianza dei pericoli affrontati dai giornalisti che cercano la verità, anche a costo della propria vita.

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